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Il maggiolino da “matto” a “sostenibile” - Notiziario Autodemolitori

Il maggiolino da “matto” a “sostenibile”

Uno studente nigeriano ha realizzato un’auto a energia solare.

segun oyeyiola maggiolino solare

Segun Oyeyiola, studente della facoltà di Ingegneria elettronica ed elettrotecnica dell’Università di Obafemi Awolowo in Nigeria, è un giovane determinato che ha avuto la forza di portare avanti un’idea coraggiosa: sviluppare un’auto a energia solare.

In molti hanno tentato di dissuaderlo dal progetto, anche i suoi genitori che gli consigliavano di lasciar perdere e dedicarsi a qualcosa di più produttivo, come proseguire i suoi studi, ritenendo che fosse solo una perdita di tempo.
Segun, però non ha ceduto, giungendo a sacrificare i suoi bisogni personali per poter acquistare l’attrezzatura necessaria alla realizzazione del suo progetto.

Il prototipo è stato realizzato sfruttando la carcassa di una vecchia Volkswagen Maggiolino del 1960.
L’auto elettrica di Segun ha un uso limitato a causa della dimensione ridotta del pannello solare montato sul suo tettuccio e all’impossibilità di reperire batterie agli ioni di litio o litio-aria. Il veicolo ha poca autonomia e anche la velocità che è in grado di raggiungere è piuttosto scarsa, tant’è che viene usata dalla sua famiglia per spostarsi al mercato o per girare in città.
Con i giusti finanziamenti, il progetto potrebbe essere sviluppato adeguatamente per dare vita a un veicolo competitivo, al livello dei mezzi a normale trazione.

Segun è soddisfatto di quanto è riuscito a realizzare perché con quest’auto silenziosa ed ecologica ha dato vita al suo sogno.

In Nigeria, vista la situazione in cui versa il Paese attraversato da forti divisioni e conflitti interni legati a questioni religiose ed economiche, questo progetto di auto a zero emissioni dello studente nigeriano è da considerarsi rivoluzionario.
Ora, Segun spera che tutta la Nigeria lo aiuti a sviluppare la sua idea e vorrebbe che il suo progetto fosse un’occasione per migliorare la vita dei suoi connazionali.

Chissà che il suo esempio non rappresenti la prima scintilla per una serie di progetti e trasformazioni a matrice sostenibile nei Paesi in via di sviluppo?

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