Trasporto merci: la Germania punta sulle rotaie

La Commissione Ue approva un piano di finanziamento pubblico tedesco per spostare il trasporto delle merci dalla strada alla ferrovia

Trasporto merci su ferrovia

Dall’asfalto alla ferrovia, è questo il futuro del trasporto merci in Germania.
Oggi la Commissione Ue ha approvato il piano di 350 milioni di finanziamenti pubblici che il Governo tedesco ha stanziato per promuovere azioni in grado di spostare la logistica del trasporto merci nazionale dalle ruote alle rotaie.

Il Piano, nelle intenzioni del Governo federale è quello di sostenere economicamente gli operatori del trasporto ferroviario di merci col fine di decongestionare la pressione del trasporto su gomma ed intervenire, al contempo, alla riduzione del traffico stradale e alla riduzione delle emissioni di CO2 da esso prodotte.

Il Commissario Margrethe Vestager, responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: “Promuovere lo spostamento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia è una delle molte misure che l’Europa deve prendere per contribuire a ridurre la nostra impronta ambientale. Questo spostamento, assicura che i benefici siano trasferiti ai clienti e contribuirà al raggiungimento degli obiettivi ambientali e di trasporto dell’UE, senza distorcere indebitamente la concorrenza“.

Il Piano, che durerà dal 2018 al 2023 era già stato notificato alla Commissione nello scorso agosto prevede che gli operatori di trasporto ferroviario merci saranno compensati fino al 45% dei costi di accesso alla rete; ovvero, quegli oneri che le imprese devono pagare per l’utilizzo della rete ferroviaria.

L’idea sottesa all’iniziativa si basa sulla previsione che coloro che beneficeranno del regime di finanziamento trasferiranno i benefici dell’aiuto ai loro clienti (gli spedizionieri) attraverso l’applicazione di prezzi inferiori. La leva economica, quindi, si dovrebbe rivelare ancora una volta più appetibile nella promozione di azioni e comportamenti volti ad una maggiore sostenibilità delle attività umane.

Ancora una volta la Germania si presenta lungimirante per quanto riguarda le proprie strategie in materia di investimenti per la mobilità.
Già in data 14 novembre la Commissione Europea, aveva approvato un precedente piano di finanziamento pubblico tedesco (altri 107 milioni di Euro) a favore dell’aggiornamento tecnologico del parco autobus diesel circolante nel trasporto pubblico e ancora, precedentemente, in febbraio 2018, la Commissione aveva approvato un regime di aiuti tedesco per incoraggiare l’acquisto di autobus elettrici e autobus ibridi plug-in per sostituire gli autobus diesel convenzionali.

Senza contare che il colosso tedesco già otto anni fa si è dato l’ambizioso obiettivo di raggiungere un milione di veicoli elettrici in circolazione sul proprio territorio al 2020.

Non si può non guardare con invidia alla mole di risorse che la Germania sta investendo sul proprio territorio nella direzione della decarbonizzazione dei trasporti, evidentemente, anche a livello politico e psicologico ha pesato parecchio il danno di immagine causato dal dieselgate.
Tuttavia, accanto all’invidia varrebbe la pena che anche altri partner europei replicassero tali sforzi: la transizione verso una mobilità più green non potrà realizzarsi solo attraverso iniziative di limitazione e punizione; servono anche incentivi e dinamiche di accompagnamento. 
Certo: occorre pensare in grande.

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