Auto elettriche: già ora sono l’opzione più economica per i consumatori.

Un recente Studio promosso e condotto dall’Organizzazione Europea dei Consumatori sostiene che le auto elettriche sono l’opzione più economica per un consumatore dell’Ue, nonché la tipologia di alimentazione più “equa” sul mercato.

Un recente Studio sostiene che le auto elettriche rappresentano l’opzione più economica per un consumatore europeo, nonché la tipologia di alimentazione più “equa” sul mercato. Sono questi, in estrema sintesi, i risultati della ricerca: “Electric car ownership: an affordable option for all consumers – The role of EU regulation in bringing environmental and financial benefits to Europeans(NdR: proprieta ‘di auto elettriche: un’opzione conveniente per tutti i consumatori – Il ruolo della regolamentazione dell’UE nel portare benefici ambientali e finanziari agli europei).

Lo Studio, effettuato dal BEUCOrganizzazione Europea dei Consumatori e da 9 delle sue organizzazioni nazionali membri (fra cui, per l’Italia, Altroconsumo), ha visto la collaborazione della società di consulenza Element Energy ed è stato effettuato nel periodo tra luglio 2020 e marzo 2021.

In questo periodo sono stati analizzati i costi della proprietà di un’auto elettrica attraverso il confronto con i costi di proprietà di veicoli con motori a combustione interne (diesel e benzina) ed EV (ibridi, ibridi plug-in, idrogeno ed elettrici a batteria) per tutta la loro durata di vita, dal primo al terzo proprietario.

Nel costo di proprietà sono stati compresi: prezzi dei veicoli e costi dei componenti; misure di efficienza richieste dalla normativa UE (EURO6); deprezzamento del mercato; costi e consumi di carburante / elettricità; tasse (IVA, tassa di registrazione, tassa annuale) e agevolazioni; assicurazione e costi di manutenzione.
La ricerca, ha preso altresì in considerazione dieci scenari geografici: uno che calcola il costo medio per l’UE27 e nove nazionali.
Ebbene, dall’analisi dei dati e dei diversi scenari sono emersi i seguenti risultati-chiave.

Un’auto elettrica di medie dimensioni acquistata oggi è già la soluzione più finanziariamente interessante per tutta la durata della vita del veicolo. Inoltre, già oggi ogni nuova auto elettrica venduta porterà significativi risparmi anche al secondo e al terzo proprietario.
Non solo, alcune tipologie di consumatori caratterizzate da un chilometraggio elevato (pendolari, utenti di auto aziendali, tassisti) possono già oggi risparmiare nel passaggio all’elettrico grazie ai minori costi di esercizio.

E per il prossimo futuro, l’ingresso nel mercato di auto elettriche più abbordabili ridurrà i costi totali di proprietà favorendo la domanda di cittadini urbani/suburbani, pensionati, o famiglie che devono sostituire l’auto o una delle auto di proprietà con un veicolo elettrico.

Gli incentivi nazionali (bonus, tagli fiscali) si confermano strumenti importanti per la transizione all’elettrico. Affrontando innanzitutto i maggiori costi iniziali per i primi proprietari aumentano la quota di mercato delle auto elettriche e quindi anticipano i benefici futuri per i secondi e terzi proprietari.

Anche quando si considerano gli incentivi all’acquisto per i primi proprietari, le auto elettriche sono il tipo di motore più equo. Questo perché il primo proprietario, che ha maggiori possibilità di acquisto paga una percentuale maggiore dei costi di vita dell’auto, rendendola così più accessibile ai consumatori a basso reddito che generalmente acquistano le loro auto sul mercato di seconda o terza mano.

I veicoli ibridi plug-in, quandanche caricati regolarmente, non sono una soluzione finanziariamente vantaggiosa per i consumatori, questo perché i secondi e i terzi proprietari, spesso con meno probabilità di disporre di parcheggio privato, garage o vialetto, hanno meno opportunità di sfruttare il potenziale di ricarica limitato di queste auto, facendo quindi affidamento sul solo motore a combustione per lunghe percorrenze e finendo per aumentare i costi di gestione e manutenzione.

Infine, i nuovi combustibili sintetici (e-fuel) rappresentano una soluzione costosa per i consumatori e mentre le auto elettriche resteranno pur sempre competitive dal punto di vista del costo, la parità di prezzo fra gli e-fuel e la benzina avverrà solo nel 2037.

Dall’Organizzazione Europea dei Consumatori si sottolineano poi diverse implicazioni per i decisori politici dell’Ue, ai quali si raccomanda di:
– rendere più rigorosi gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per le automobili al fine di contribuire al maggior ingresso di modelli elettrici sul mercato stimolando altresì la crescita della domanda anche dell’usato;
– favorire e implementare le reti di ricarica e le stazioni di ricarica pubbliche anche attraverso una revisione della Direttiva sull’infrastruttura per i combustibili alternativi dell’UE per rendere i pagamenti facili e le tariffe trasparenti;
– aggiornare la norma comunitaria sull’etichettature degli autoveicoli di 22 per fornire informazioni affidabili sia sui motori a combustione (benzina/diesel) che sulle auto elettriche.

Le soglie di emissione di CO2 dell’UE per le automobili stanno chiaramente raggiungendo l’obiettivo – ha dichiarato Monique Goyens, Direttore generale del BEUC – Quella che cinque anni fa era più o meno fantascientifica, sta rapidamente diventando un’opportunità realistica per i consumatori di tutta Europa. Rafforzare gli obiettivi di CO2 delle auto è quindi un gioco da ragazzi e una vittoria per l’ambiente, la salute pubblica, i portafogli delle persone e l’inclusione sociale mentre combattiamo la crisi climatica”.

Allo stesso tempo – ha commentato – i gruppi di consumatori non intendono ignorare i problemi che le persone devono affrontare nel passaggio alla guida elettrica. Per coloro che dipendono da un’auto, caricare un veicolo elettrico deve diventare facile come rifornire un veicolo a benzina. Questo è il motivo per cui consigliamo all’UE di spingere per una maggiore e migliore infrastruttura di ricarica, con metodi di pagamento facili e dove i prezzi dovrebbero anche essere facilmente comparabili per chilowattora”.

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