Sicurezza stradale e patenti di guida: le proposte della Commissione Ue

Nel prossimo futuro una patente di guida digitale valida in tutta l’Ue e nuove norme per migliorare la sicurezza stradale anche a partire da una più efficace applicazione transfrontaliera delle norme sulla circolazione.

All’inizio del mese la Commissione Ue ha presentato proposte per modernizzare le norme sulla patente di guida, compresa l’introduzione di una patente di guida digitale valida in tutta l’UE, e nuove disposizioni per facilitare l’applicazione transfrontaliera delle norme sulla circolazione stradale.

Gli ultimi dati forniti da Bruxelles parlano di oltre 20.000 vite perse sulle strade dell’UE nel 2022 e la maggior parte di queste erano pedoni, ciclisti e utenti di scooter e motociclette.
Tuttavia, la Commissione stessa s’è data un obiettivo ambizioso: quello di azzerare il numero dei decessi e dei feriti gravi sulle strade europee entro il 2050  e di ridurre del 50% decessi e feriti gravi entro il 2030.

Le ultime proposte sulla patente di guida, secondo i decisori di Bruxelles, vanno in questa direzione, inoltre, sono prodromiche ad uno sviluppo della mobilità elettrica e ad una trasformazione del traffico urbano che sempre più vedrà sulle strade delle città la presenza di biciclette e pedoni.
Naturalmente, però, l’iter procedurale della legislazione ordinaria prevede l’esame da parte del Parlamento europeo e del Consiglio.

È prevista una maggiore attenzione alla formazione dei giovani automobilisti che potranno acquisire esperienza attraverso un programma di guida accompagnata: a partire dai 17 anni, i giovani potranno imparare a guidare e ottenere la patente. Chi passa a 17 anni potrà guidare da solo a partire dal compimento del 18° anno di età, e lavorare come autista professionista non appena un lavoro specifico lo consentirà. Non è nascosta, in quest’ultimo caso, la soluzione del prossimo futuro all’attuale carenza di conducenti.

Il pacchetto di proposte odierno – ha dichiarato Adina Vălean, Commissario per i Trasporti – mira a semplificare le regole sulle patenti di guida adattandole al progresso tecnologico e medico; assicurarsi che i neopatentati siano ben formati e supportati; che gli ostacoli alla mobilità transfrontaliera siano eliminati; e che non c’è impunità per coloro che violano le norme di sicurezza stradale attraverso le frontiere, attraverso un migliore scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni stradali e la squalifica del conducente per quelle più gravi”.

Diverse le misure messe in campo per conseguire il miglioramento della sicurezza stradale; fra le varie:
– un periodo di prova di almeno due anni per i conducenti inesperti dopo aver superato il test e una regola di tolleranza zero sulla guida in stato di ebbrezza. Questo perché anche se i giovani conducenti rappresentano solo l’8% di tutti gli automobilisti, 2 incidenti mortali su 5 coinvolgono un conducente o un motociclista di età inferiore ai 30 anni;

– consentire ai giovani di sostenere il test e iniziare la guida accompagnata di auto e camion dall’età di 17 anni, per acquisire esperienza di guida;

– adattare la formazione e i test dei conducenti per preparare meglio i conducenti alla presenza di utenti vulnerabili sulla strada. Ciò contribuirà a migliorare la sicurezza di pedoni, ciclisti e utenti di e-scooter e e-bike in un momento di transizione verso una mobilità urbana più sostenibile;

– una valutazione più mirata dell’idoneità medica, tenendo conto dei progressi nel trattamento medico di malattie come il diabete. I conducenti saranno inoltre incoraggiati ad aggiornare le proprie capacità e conoscenze di guida per stare al passo con gli sviluppi tecnologici.

Per quanto riguarda la voce “semplificazione”, in vista di un più efficace riconoscimento delle patenti fra Stati membri, la Commissione ha proposto, in anteprima mondiale, l’introduzione di una patente di guida digitale. Qual ora la proposta dovesse trovare applicazione definitiva, sarà molto più facile sostituire, rinnovare o scambiare una patente di guida poiché tutte le procedure saranno online. Allo stesso modo, sarà anche più facile per i cittadini di paesi extra UE con standard di sicurezza stradale comparabili sostituire la propria patente di guida con una UE.

Ovviamente, nell’approcciare l’aggiornamento delle norme sui test per l’ottenimento della patente di guida si dovrà tenere conto del passaggio ai veicoli a emissioni zero; in questo senso si dovrà valutare le conoscenze e le competenze legate ai sistemi avanzati di assistenza alla guida e ad altre tecnologie automatizzate. I neopatentati impareranno anche in che modo il loro stile di guida ha un impatto sulle loro emissioni, ad esempio la tempistica dei cambi di marcia. Infine, la massa consentita di un veicolo di categoria “B” sarà adeguata per i veicoli alimentati in modo alternativo, poiché i veicoli a emissioni zero che trasportano batterie possono essere più pesanti.

La proposta della Commissione mira anche a risolvere la problematica della efficace applicazione transfrontaliera delle regole di guida, considerando che ancora nel 2019 circa il 40% dei reati transfrontalieri è stato commesso impunemente grazie all’impossibilità di risalire all’identificazione del conducente o al mancato pagamento della sanzione.

Se la proposta della Commissione dovesse trovare pieno accoglimento, sarà consentito alle autorità competenti di accedere ai registri nazionali delle patenti di guida; allo steso tempo si mette in campo la volontà di rafforzare il ruolo dei punti di contatto nazionali stabiliti in modo che possano cooperare meglio con le autorità di contrasto coinvolte nelle indagini sui reati.

Una stretta ulteriore è prevista sui reati; l’attuale normativa copre solo alcuni dei reati più frequenti come l’eccesso di velocità e la guida in stato di ebbrezza, ma la Commissione ha proposto di ampliare la portata delle infrazioni a: mancata distanza di sicurezza dal veicolo precedente; sorpassi pericolosi; parcheggio pericoloso; attraversamento di una o più linee bianche continue; guida contromano; mancato rispetto delle norme sull’utilizzo dei corridoi di emergenza; veicolo sovraccarico.

In tal modo si intende migliorare la repressione efficace migliorando, al contempo la capacità degli Stati membri di sanzionare i trasgressori di altri Stati membri a garanzia della parità di trattamento fra trasgressori residenti e non residenti.

Sul punto la Commissione spiega che i non residenti conservano il diritto a un ricorso effettivo e a un giusto processo, alla presunzione di innocenza e alla difesa. Tali diritti saranno meglio garantiti da disposizioni che garantiscano unificazione dei contenuti e della consegna degli avvisi di sanzione, garantendo ai destinatari di tali avvisi la possibilità di verificarne l’autenticità e rendendo la condivisione delle informazioni con i presunti autori di reato un requisito standard.

Un portale informatico dedicato darà ai cittadini un facile accesso alle informazioni sulle norme di sicurezza stradale in vigore in ciascuno Stato membro e, nel tempo, consentirà loro di pagare direttamente le eventuali multe.

Per quanto riguarda i reati gravi come l’eccesso di velocità, la guida sotto l’effetto di alcol o droghe e la morte o gravi lesioni personali a seguito di qualsiasi infrazione stradale la proposta della Commissione contempla l’istituzione di un nuovo sistema che consentirà il ritiro della patente di guida in tutta l’UE quando uno Stato membro decide di escludere un conducente a causa di un’infrazione commessa sul suo territorio.

Dobbiamo rendere le nostre strade più sicure per tutti gli utenti”, ha dichiarato Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo. “La maggior parte degli incidenti stradali coinvolge un’auto, ma molto spesso la vittima non è qualcuno seduto al suo interno. Le nuove regole su formazione e test insegnano quindi ai futuri automobilisti come condividere le strade e le strade con un numero crescente di altri utenti più vulnerabili, come i ciclisti. Ci sarà anche meno impunità per le infrazioni stradali commesse in altri Stati membri dell’UE, mentre le nuove scadenze amministrative assicurano che i conducenti non siano colti di sorpresa da una multa che arriva molti mesi dopo il fatto”.

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