Le forniture automobilistiche del futuro, obiettivo: sostenibilità.

Alla 15a edizione dell’evento Materials Regulations and Sustainability organizzato da CLEPA le informazioni sugli ultimi sviluppi normativi e legislativi che avranno un impatto sull’industria delle forniture automobilistiche.

Promuovere la cooperazione attraverso la catena del valore e tra le diverse regioni, ma anche superare le sfide e le incertezze che il settore delle forniture automobilistiche sta a causa di incertezze e lungaggini normative, ambiguità nei criteri e nelle definizioni e il necessario compromesso tra restrizioni chimiche, circolarità e sostenibilità.

Sono queste le risultanze principali emerse dalla 15° edizione di Materials Regulations and Sustainability, evento organizzato da CLEPA – l’Associazione europea che rappresenta l’industria delle forniture automobilistiche e che ha avuto luogo a Stoccarda sul finire di maggio.

La convention ha riunito una vasta platea di portatori di interesse, tra cui esperti di materiali, prodotti chimici ed ecodesign, nonché autorità di regolamentazione e leader del settore nella sostenibilità e nel reporting aziendale che, nel corso delle due giornate di lavori hanno acquisito informazioni sugli ultimi sviluppi normativi e legislativi che hanno ed avranno sempre più un impatto sull’industria delle forniture automobilistiche.

La conferenza è stata anche l’occasione per evidenziare le iniziative ei risultati del settore. Nelle sue osservazioni di apertura, il segretario generale della CLEPA, Benjamin Krieger, ha dichiarato: “I fornitori del settore automobilistico stanno guidando soluzioni sostenibili attraverso investimenti intelligenti, progettazione di prodotti circolari, diversità tecnologica e partnership globali“.

Pur riconoscendo le sfide – ha proseguito – siamo ugualmente consapevoli delle nuove opportunità di business, che aumenteranno la domanda di nuove competenze e strumenti, nonché dei migliori ingegneri ed esperti IT, che insieme costruiranno le auto del futuro”.

Accanto alle discussioni sugli effetti in termini di costi che la Strategia chimica europea per la sostenibilità avrà sull’industria e sul fatturato; l’impegno dell’industria automobilistica nei confronti delle misure di circolarità è stato un altro tema importante.

Durante i lavori dalla Commissione Ue sono arrivate alcune anticipazioni circa ciò che l’industria automobilistica può aspettarsi dalla revisione della Direttiva sul fine vita dei veicoli (prevista per giugno 202), soprattutto per quanto concerne: il problema dei veicoli mancanti, l’estensione dell’ambito a nuove classi di veicoli e le quote obbligatorie di contenuto riciclato come considerazioni chiave.

Dal canto suo il segmento industriale ha sottolineato l’importanza di ottenere il quadro giusto e di potenziare le tecnologie di riciclaggio, garantendo al tempo stesso la fattibilità e un impatto ambientale ridotto. È stata discussa anche la sfida di definire le sostanze problematiche (SoC) in base al loro impatto sul riciclaggio, insieme alle preoccupazioni sul principio “no data, no market”.
Anche l’impatto della transizione sulla circolarità è stato identificato come una priorità sempre considerando l’obiettivo di promuovere l’innovazione e guidare la sostenibilità attraverso gli sforzi di ricerca e sviluppo.

Un punto nodale è stato quello dell’accesso alle materie prime critiche che sarà una sfida-chiave nel prossimo futuro.
Solo considerando la domanda di litio, componente essenziale per le batterie e pertanto cardine della nuova mobilità elettrica, la Commissione Ue ne prevede un aumento fino a 12 volte la domanda attuale entro il 2030 e fino a ben 21 volte entro il 2050!

La Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime essenziali e che modifica i regolamenti (UE) 168/2013, (UE) 2018/858, 2018/1724 e (UE) 2019/102, nominata: Critical Raw Materials Act (CRMA), è stata pensata per affrontare questo problema, ma, è necessario affrontare diverse sfide, tra cui l’aumento graduale dell’estrazione, della lavorazione e della produzione sostenibili di materiale, nonché la fornitura di materiali secondari di qualità sufficiente.

In questo senso da CLEPA è arrivata la sottolineatura circa l’importanza di creare partenariati strategici per superare le dipendenze, oltre a condurre valutazioni e mitigazione dei rischi per le aree colpite da conflitti e ad alto rischio, in cui i dati emergono come un elemento essenziale data la complessità della catena di fornitura automobilistica.

Dall’incontro, inoltre sono emerse ulteriori sollecitazioni in materia di iniziative e strumenti di sostenibilità automobilistica, in particolare Responsabilità Sociale d’Impresa, due diligence e relativi fascicoli legislativi e impronta di carbonio dei prodotti (PCF).

Con la crescente elettrificazione dei veicoli vi è un urgente bisogno di una metodologia armonizzata per la quantificazione tale impronta e per questo diversi relatori hanno fornito preziose informazioni sulle iniziative pianificate volte a consentire la raccolta, la compilazione, l’interscambio e la comunicazione dei dati effettivi sull’impronta di carbonio sottolineando come linee guida di calcolo e strumenti comuni accettati a livello globale sono essenziali per un calcolo accurato del PCF. 

Foto di WikiImages da Pixabay

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