AUTODEMOLIZIONE: ISTRUZIONI PER L’USO

Dedicato all’autodemolizione nel territorio provinciale, il primo dei “Manuali dell’Ambiente”

Conservazione delle risorse naturali, definizione dei valori limite per le emissioni in acqua, aria e dispersioni in terra di materiali inquinanti, trattamento e corretto smaltimento dei rifiuti: sono concetti che, negli ultimi trent’anni, i governi nazionali e gli organi comunitari hanno cercato di assumere promulgando regole e leggi a tutela e garanzia di una precisa rispondenza ecologica e ambientale. Anche il settore dell’auto ha dato il suo contributo. Dapprima è stato normato l’uso degli autoveicoli per quanto riguarda i limiti di emissione di gas climalteranti; successivamente, per quel che concerne la fase finale di vita dell’automezzo stesso.

Con l’entrata in vigore delD.Lgsn.209del24 Giugno 2003 che recepisce, di fatto, le istanze della Direttiva Europea 2000/53, le Province hanno il compito di verificare formalmente gli adeguamenti prescrittivi di carattere gestionale e di localizzazione dei vari centri di autodemolizione in possesso di autorizzazione. Della situazione attuale e di quanto potrà accadere nel prossimo futuro si è parlato, lunedì 7 marzo in un doppio appuntamento organizzato dalla Provincia di Macerata, Assessorato all’Ambiente: presentazione del volume “Autodemolizione nella Provincia di Macerata” a cura di Gianni Corvatta, Dirigente ARPAM e Adriano Conti, Responsabile del Servizio Gestione Rifiuti della Provincia di Macerata; conferenza-dibattito: “Adeguamento dei Centri di Raccolta dei Veicoli” Ad aprire i lavori e presentare gli Autori, Carlo Migliorelli, Assessore Provinciale all’Ambiente, il quale, sottolineando il percorso di collaborazione tra Provincia di Macerata, ARPA Marche e Co.Im.A. (Consorzio Imprese Autodemolitori), ha dichiarato: “Abbiamo chiamato tutte le Associazioni di Autodemolitori presenti sul nostro territorio, affinché l’obiettivo di adeguamento entro il 2006 sia raggiungibile per tutti”. Sulla pubblicazione ha poi affermato: “Questo volume può diventare un punto di riferimento per le altre Province, perché costruito come una guida tecnica-operativa, di facile consultazione, sia per gli addetti del settore, che per quanti desiderano conoscere l’attività dell’autodemolizione” Adriano Conti, ha compiuto un breve excursus sul quadro normativo nazionale di riferimento, a partire dal D.P.R. 915/82 per arrivare al Decreto Ronchi, sino al Piano per la Gestione dei Rifiuti del 1999: “in cui la Regione Marche recepisce una proposta di Direttiva Europea che è diventata definitiva nel 2000. A partire da questa esigenza la Regione Marche ha imposto delle prescrizioni affinché i Centri di raccolta si adeguassero alla norme contenute nella Direttiva”. “Attualmente – ha proseguito – sono presenti 13 Centri di raccolta, con una potenzialità di trattamento e stoccaggio di oltre 13.000 veicoli”. Dal canto suo, Gianni Corvatta, ha sottolineato come i “Centri di raccolta per la messa in sicurezza, la demolizione, il recupero dei materiali e la rottamazione dei veicoli a motore e dei rimorchi fuori uso, siano attività complesse al punto che l’UE, per far luce sulla questione, ha dovuto emanare una dichiarazione, di fatto recepita subito dall’Italia, dai tempi attuativi comunque molto lunghi, dovuti alla vetustà dell’impiantistica”. Tornando sulle innovazioni previste dal D. Lgs.209/2003, Corvatta ha puntualizzato sulla “novità dei limiti posti ai costruttori di autoveicoli a cui si impongono particolari prescrizioni sulla riciclabilità dei materiali utilizzati e l’obbligo di fornire informazioni circa il riutilizzo degli stessi” “Non solo – ha continuato – fissando il raggiungimento della riciclabilità all’80-90%, la normativa dice come deve essere effettuata una corretta autodemolizione tenendo presente che l’automezzo viene considerato rifiuto pericoloso”. Dal canto suo, Migliorelli ha rilanciato sul concetto di raccolta differenziata che: “Da un immaginario collettivo legato alla raccolta dei rifiuti urbani, trova di fatto applicazione a livello industriale spostando l’asse dallo smaltimento di rifiuti, alla minor produzione di rifiuti stessi”. “Pure in un settore molto specifico – ha dichiarato l’Assessore Regionale – le novità contenute nel D. Lgs. 209 sono un monito alle Amministrazioni Locali affinché, gestiscano sempre più in maniera corretta il proprio territorio, rivedano i propri modelli di sviluppo e producano meno rifiuti per doverne smaltire sempre meno”. Presente all’incontro, anche il Direttore dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche, Gisberto Paoloni che plaudendo all’iniziativa editoriale e sottolineando l’impegno che da diversi anni vede gli Autori coinvolti in campo ambientale nei diversi ambiti di appartenenza, ha rimarcato “il ruolo fondamentale di comunicatori in un processo di corretta educazione ambientale, attuato mettendo in atto azioni sinergiche fra Agenzia e Provincia”

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