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DA FERRO VECCHIO A MITO… ECCO COME NASCE UN SOGNO CHE DIVENTA LEGGENDA - Notiziario Autodemolitori

DA FERRO VECCHIO A MITO… ECCO COME NASCE UN SOGNO CHE DIVENTA LEGGENDA

6.500 km per le stradine meno battute di Thailandia, Laos e Cambogia in sella al Generale Lee. Il sogno di fuga e libertà di due sposini-vespisti del maceratese è già leggenda.

vespa
Altro che ferro vecchio da rottamare… !

Dopo la sua ultima impresa, il Generale Lee, una Vespa 50 Special “salvata dalla rottamazione” è ormai un mito, un sogno che è diventato leggenda.
Merito della sua ultima impresa: 6.500 chilometri di terra e asfalto per le stradine meno battute della Thailandia, Laos e Cambogia, senza intoppi, problemi o danni al motore.
Chi lo avrebbe mai detto?
Forse nemmeno i suoi compagni di viaggio e di avventura,
che hanno riportato a nuova vita un vecchio “catorcio” arrugginito, salvandolo dalla rottamazione.
Per Giorgio Serafino e Giuliana Foresi, moglie e marito di Montecosaro, il Generale Lee è molto più che una semplice vespa.

“Questa vespa mi è stata regalata da un vecchio signore proprio mentre io e Giuliana stavamo ristrutturando la nostra casa. In quel periodo abitavamo in una roulotte ed eravamo molto indaffarati con i lavori della casa. Ma quella vespa, abbandonata in un fienile, piena di ruggine con le ruote spacate, dava fastidio al suo proprierario. Voleva togliersela di torno. Per me, invece, è stato amore a prima vista. Così me la sono presa e ho inizato a sistemarla”.
Così Giorgio, da sempre appassionato di moto e motori racconta il suo primo incontro con il Generale Lee.
“Tutto è nato quasi per gioco. Tutti ci dicevano di rottamare quel ferro vecchio. Aggiustarlo e farlo funzionare è stata così una sorta di scommessa. Una volta riparata, alla vespa messa a nuovo serviva anche una nuova identità. Così l’ho battezzata Generale Lee, come l’auto della famosa serie televisiva Hazzard”.
Nel suo nome, quello dell’auto che tra corse ed acrobazie supera in tv ogni ostacolo, oltre che nel rosso fiammante della sua carrozzeria (uguale a quella del Generale Lee di Hazzard) era scritto il suo destino di avventure in libertà.
Così nasce la leggenda del mitico Generale Lee.
Così nasce anche l’avventura di Giorgio e Giuliana, 36 anni lui, 37 anni lei, partiti da Montecosaro, un piccolo paesino del maceratese per inseguire un sogno che sfiora la follia: girare l’Asia in vespa.
Altro che vacanza, la loro è stata una vera e propria impresa, lunga due mesi e 6.500 chilometri e costata 5 chili a lui e 2 a lei.
Il rumore del motore della vespa è stata la colonna sonora del loro viaggio, accompagnandoli per le strade e i paesini meno noti della Thailandia, Laos e Cambogia tra fango e polvere, sfidando la fame e la pioggia, senza una meta precisa, assaporando solo il gusto del viaggio e della strada.
Altro che resort o viaggio all inclusive… !
In compenso, Giorgio e Giuliana hanno fatto il pieno di emozioni, quelle che hanno regalato loro i paesaggi mozzafiato sconosciuti al turismo di massa, il calore e l’affetto della gente che incontravano lungo il tragitto o i misteri della giungla e della sua natura selvaggia.
“è proprio questo il bello del viaggio in vespa – ha raccontato Giuliana – Quando viaggi in macchina sei coperto, tutto è ovattato, non hai un contatto diretto con quello che ti circonda, mentre in sella ad una vespa l’aria ti accarezza i capelli, sei completamente vulnerabile, immerso nella natura selvaggia e soprattutto a contatto con la gente. A 40 km all’ora, riesci ad assaporare tutto quello che ti circonda, la strada, il paesaggio, la gente”.
Il contatto con la gente del posto è il ricordo che Giuliana rammenta con più affetto: “In Asia nessuno conosce la vespa. Gli abitanti dei villaggi, soprattutto i bambini, erano incuriositi da questo strano mezzo. L’affetto e il calore della gente che ci accolto, nonostante la povertà, è il ricordo più bello. Nonostante non avessero soldi o cibo da offrirci, appena arrivavamo per noi c’era sempre una sedia per riposarci e un po’ d’acqua”.
Oltre che un viaggio unico, quello di Giorgio e Giuliana, è stata una vera e propria esperienza estrema, a tratti “da brivido”: “è stata un’esperienza unica, ma ovviamente ci sono stati anche dei momenti difficili, in cui abbiamo avuto paura e abbiamo patito un po’ la fame. Nel Laos ci è capitato di attraversare per giorni boschi e giungle senza incontrare nessuno e senza mangiare”, confessa Giorgio.
Basti pensare all’essenzialità dell’equipaggiamento per rendersi conto del tipo di avventura a cui i due sposini del maceratese sono andati incontro: “un paio di pantaloni ciascuno, qualche pezzo di ricambio per la vespa, una tanica e poco altro, per un totale di 3 kg a testa. Viaggiare leggeri…”, ha raccontato Giorgo, ridendo, consapevole delle difficoltà connesse all’impresa.
Eppure, è proprio questo quello che li ha sempre attratti nei loro viaggi: l’avventura, la strada, l’assenza di una vera e propria meta.
“L’importante è andare, non dove – ha scritto Giorgio nel suo blog www.terraeasfalto.it, una sorta di diario di bordo in cui ha commentato il viaggio. 
è proprio qui, nel blog degli avventurosi vespisti, che tra pensieri e commenti a caldo si annida la loro filosofia di viaggio.
“Anche se la maggior parte del viaggio è stata veramente dura – ha scritto Giorgio – dietro ad ogni curva si nascondevano 100 motivi per continuare ad andare e che ripagavano di tutto. Prendere una strada di terra nella giungla senza sapere quanti fiumi ci saranno, o dove dormire e cosa mangiare è talmente bello che toglie il respiro al solo ricordo. Già mi manca!”.

“Quando penso alla strada – ha commentato Giorgio – mi prende una stretta allo stomaco, come quando si è innamorati, e niente ha più importanza. Un dolore dolce e amaro allo stesso tempo, quello che conta è solamente riuscire a sfamare quel sentimento che più cerco di appagare, più cresce”.
Giorgio e Giuliana non sono nuovi ai viaggi sulle due ruote.
Quello in Asia è solo l’ultima delle loro avventure.
Il loro curriculum di viaggio on the road vanta, infatti, mete come Marocco e Cambogia, mentre tra gli itinerari percorsi in vespa ci sono anche il deserto infuocato della Death Valley (California) e la mitica Route 66. (da Chicago a Los Angeles).
“Prima di partire per la Route 66 il Generale era un ferro vecchio, ma per me era un sogno.
Poi il sogno diventa realtà e il generale si trasforma in mito.
Ora dopo più di 6.500 km nelle peggiori strade e in condizioni estreme, per me è diventato leggenda!”, così Giorgio ha commentato la nascita della leggenda del Generale Lee, il mito di un ferro vecchio da rottamare diventato emblema del sogno di fuga, libertà e avventura.
“Questa è la fine del viaggio in Asia, di una vespa 50 special con il cuore fuoristrada! – ha scritto Giorgio nel suo blog-diario a conclusione del viaggio, documentato giorno per giorno con foto e commenti, quasi per dimostrare che la loro impresa non era poi impossibile.
Molti pensavano che lo fosse, ma loro ci hanno creduto, così come ci hanno creduto gli sponsor (Kappa e RMS, azienda di ricambi e accessori per cicli e scooter,) e i tanti fedeli amici, accaniti sostenitori, appassionati vespisti o semplici curiosi che li hanno seguiti tappa per tappa tramite il loro sito.
La prossima meta?
Giorgio e Giuliana non si sono espressi, vuoi perché non l’hanno ancora deciso o forse perchè in fondo non è poi così decisivo: l’importante per loro è andare, non la meta…

 

 

 

 

 


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