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TRASPORTI 2050: RIVOLUZIONE GREEN - Notiziario Autodemolitori

TRASPORTI 2050: RIVOLUZIONE GREEN

Il Piano della Commissione Europea per incrementare la mobilità sostenibile e ridurre le emissioni

trasporti green
La società e l’economia europee non possono fare a meno dei trasporti, considerati essenziali per la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro.
L’Unione Europea ha 4,5 milioni di chilometri di strade asfaltate, 212.500 km di linee ferroviarie e 41.000 km di corsi d’acqua interni navigabili. Per essere competitive le aziende hanno bisogno di un sistema di trasporto efficace, infatti, la logistica, che comprende sia il trasporto sia il magazzinaggio, rappresenta per le imprese europee il 10 – 15% del costo di un prodotto finito. Il settore dei trasporti impiega direttamente circa dieci milioni di persone e rappresenta il 5% circa del Prodotto Interno Lordo (PIL). La produzione di attrezzature per i trasporti rappresenta un ulteriore 1,7% del PIL e pesa sull’occupazione per 1,5%.
I trasporti non sono cruciali solo per l’economia, ma hanno un impatto notevole anche sulla qualità della vita dei cittadini europei. Secondo gli ultimi dati del fornitore leader di informazioni sul traffico e servizi per i guidatori, INRIX, a Londra, Colonia, Amsterdam e Bruxelles gli automobilisti trascorrono più di 50 ore ogni anno negli ingorghi stradali. A Utrecht, Manchester e Parigi, trascorrono più di 70 ore bloccati sulla strada. A Londra, il 20% dei pendolari impiega oltre due ore al giorno per spostarsi tra la propria abitazione e il luogo di lavoro; le ore sommate, costituiscono un giorno lavorativo in più per ogni settimana. In Germania, il 37% dei lavoratori impiega un’ora al giorno per spostarsi da e verso il luogo di lavoro.

La mobilità è destinata ad aumentare e la pianificazione del trasporto deve avere un’ottica di lungo periodo.
Per garantire un servizio di alta qualità in questo ambito, la Commissione Europea ha adottato la strategia Trasporti 2050, un piano ambizioso che mira a introdurre cambiamenti strutturali profondi che trasformeranno il settore dei trasporti.
“Trasporti 2050 costituisce una road map per un settore dei trasporti competitivo in grado di incrementare la mobilità e ridurre le emissioni. Possiamo e dobbiamo fare entrambe le cose. – ha dichiarato il vicepresidente Siim Kallas, Commissario UE ai Trasporti – La convinzione ampiamente diffusa per cui sarebbe necessario ridurre la mobilità per combattere il cambiamento climatico è semplicemente sbagliata. Dei sistemi di trasporto concorrenziali sono vitali per la capacità dell’Europa di competere nel mondo, per la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e per la qualità della vita quotidiana delle persone. Ridurre la mobilità non è un’opzione; né lo è mantenere lo status quo. Possiamo interrompere la dipendenza del sistema dei trasporti dal petrolio senza sacrificarne l’efficienza e compromettere la mobilità. Possiamo guadagnare su tutti i fronti.”
Le principali sfide che il sistema del trasporto europeo dovrà affrontare nei prossimi decenni sono legate alla dipendenza dal petrolio, alle emissioni di gas serra e alla preoccupante congestione stradale e aerea.
I trasporti sono diventati più efficienti in termini energetici, ma continuano a dipendere dal petrolio per il 96% del loro fabbisogno di energia. La disponibilità di questo vettore nei prossimi decenni è destinata a diminuire e a provenire sempre più da regioni instabili del pianeta. Si prevede che il prezzo del greggio debba più che raddoppiare fra il 2005 e il 2050; e del resto i recenti avvenimenti dimostrano l’estrema fluttazione dei costi al barile e alla pompa.
Occorre ridurre drasticamente le emissioni di gas a effetto serra nel mondo, con l’obiettivo di contenere i cambiamenti climatici a soli 2ºC. Complessivamente, per raggiungere questo obiettivo l’UE dovrà ridurre le proprie emissioni dell’80-95% rispetto ai livelli del 1990, entro il 2050.
La congestione stradale e aerea è una forte preoccupazione, in quanto costa all’Europa circa l’1% del suo Prodotto Interno Lordo (PIL) ogni anno. Si prevede che l’attività del trasporto merci aumenti del 40% circa dal 2005 al 2030 e di poco più dell’80% entro il 2050. Il traffico passeggeri dovrebbe invece registrare un aumento leggermente inferiore a quello delle merci: del 34% entro il 2030 e del 51% entro il 2050.
Per quanto riguarda la rete delle infrastrutture, l’Europa allargata presenta uno sviluppo molto diseguale nei territori occidentali e orientali Nei nuovi Stati membri oggi esistono solo circa 4.800 km di autostrade e nessuna linea ferroviaria specificamente costruita per l’alta velocità, mentre molte ferrovie convenzionali sono in cattive condizioni.
Infine, il settore dei trasporti dell’UE si trova ad affrontare una concorrenza crescente su mercati mondiali dei trasporti in rapido sviluppo. Eliminando gli ostacoli maggiori sarà più semplice riuscire a realizzare uno spazio europeo per i trasporti che sia realmente efficiente ed integrato, in modo da garantire ai viaggiatori un sistema di trasferimento a basso impatto ambientale. La strategia delineata dalla Commissione Europea prevede una trasformazione dell’attuale sistema dei trasporti europeo.
Da qui al 2050, gli obiettivi essenziali saranno:
– esclusione delle auto ad alimentazione tradizionale nelle città;
– uso pari al 40% di carburanti sostenibili a bassa emissione di anidride carbonica nel settore aeronautico, riduzione di almeno il 40% delle emissioni del trasporto marittimo;
-trasferimento del 50% dei viaggi intercity di medio raggio di passeggeri e merci dal trasporto su gomma a quello su rotaia e per via fluviale.
Questi interventi contribuiranno a ridurre sensibilmente la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di petrolio, nonché a ridurre le emissioni di anidride carbonica nei trasporti del 60% entro il 2050. L’obiettivo del Piano Trasporti 2050 è di creare una rete di trasporti pienamente integrata che colleghi le diverse tipologie di spostamento e permetta un profondo cambiamento nei modi di trasporto per passeggeri e merci. A questo fine, la tabella di marcia presenta 40 iniziative concrete per il prossimo decennio.

Rete Ferroviaria
Si prevede di trasformare il settore ferroviario con lo scopo di renderlo più efficace ed appetibile, in grado, cioè di attirare una quota decisamente più elevata del mercato passeggeri e merci su medie distanze (>300 km) entro il 2050. Inoltre, si intende triplicare l’estensione dell’attuale rete ferroviaria ad alta velocità entro il 2030. Nel 2012/2013 la Commissione presenterà un pacchetto ambizioso di iniziative legislative per il settore ferroviario.

Mobilità urbana
Un elemento chiave della strategia Trasporti 2050 è l’obiettivo di ritirare gradualmente dalle città le autovetture a carburante tradizionale entro il 2050, raggiungibile mediante un passaggio ad autovetture elettriche, a idrogeno e ibride, al trasporto pubblico e agli spostamenti a piedi e in bicicletta in ambito urbano. La responsabilità dei trasporti urbani ricade in larga misura sugli Stati membri e spetterà alle singole città decidere quale debba essere il mix di trasporto più adatto alle realtà locali. Tuttavia, per agevolare il passaggio a mezzi di trasporto più puliti in città, la Commissione definirà le procedure e l’assistenza finanziaria per verifiche della mobilità urbana e piani di mobilità urbana e presenterà proposte di un quadro UE per i pedaggi urbani e i regimi di restrizione di accesso.

Tariffe dei trasporti
Per migliorare le infrastrutture di trasporto sono necessari investimenti considerevoli. Occorre ristrutturare gli oneri e le tasse attualmente in direzione di una più diffusa applicazione dei principi “chi inquina paga” e “chi utilizza paga”. Le misure principali che saranno adottate nei prossimi anni riguardano principalmente le auto private e prevedono l’introduzione progressiva di sistemi europei di pedaggio elettronico.

Trasporto su lunghe distanze
I mezzi aerei e marittimi rimarranno dominanti, ma sarà privilegiato l’aumento della competitività e la riduzione delle emissioni mediante una modernizzazione completa del sistema europeo di controllo del traffico aereo entro il 2020, al fine di realizzare un Cielo Unico Europeo con viaggi aerei più brevi e più sicuri e una maggiore capacità di trasporto, che consentirà di ridurre i viaggi aerei del 10%, con una riduzione molto significativa del consumo di carburante e delle emissioni.

Trasporto marittimo
L’obiettivo di ridurre di almeno il 40% le emissioni da oli combustibili si può raggiungere mediante misure operative e tecniche – fra cui nuovi modelli di navi – e l’utilizzo di carburanti a basso tenore di carbonio. Considerando la dimensione globale del trasporto marittimo, tali misure per essere efficaci devono essere concertate nel contesto internazionale dell’International Maritime Organization (IMO).

Mezzi più puliti
Si darà la precedenza alla produzione di veicoli puliti, sicuri e silenziosi per tutti i modi di trasporto: veicoli stradali, navi, chiatte, materiale rotabile ferroviario e aeromobili. I settori chiave sono carburanti alternativi, nuovi materiali, nuovi sistemi propulsivi e strumenti di tecnologia dell’informazione e di gestione del traffico per gestire e integrare sistemi di trasporti complessi. La ricerca e lo sviluppo effettivo di nuove tecnologie sarà un fattore fondamentale per ridurre le emissioni dei trasporti nell’UE e nel resto del mondo per i trasporti urbani, interurbani e di lunga distanza. Quest’anno la stesura del Piano Strategico per la Tecnologia dei Trasporti (PSTT) sarà un momento importante per riunire e reindirizzare le attività di ricerca e sviluppo per i trasporti in Europa, in quanto definirà: l’indirizzo dei fondi per la ricerca; la strategia di introduzione di nuove tecnologie che ne incentivi e garantisca l’adozione da parte del mercato; le modalità di adozione delle norme UE necessarie per garantire un’adozione coerente in tutta Europa.

La ricerca e la tecnologia possono fornirci delle soluzioni più efficienti e più sostenibili per i nostri spostamenti. I sistemi di trasporto intelligenti, i veicoli di nuova generazione, le energie alternative e i nuovi sistemi di propulsione sono solo alcune delle soluzioni disponibili per rendere i trasporti più ecologici e più efficienti, ma per realizzare i grandi cambiamenti strutturali proposti dall’UE, è necessario che l’attuale classe dirigente, soprattutto italiana, abbandoni le vecchie logiche legate alle lobby petrolifere e affronti seriamente la sfida per il futuro.

PROGETTO GREEN E-MOTION

L’Europa punta sulla mobilità sostenibile

Più treni, meno auto, migliori collegamenti tra porti marittimi e reti ferroviarie e progressiva eliminazione di auto ad alimentazione tradizionale. Questi sono gli obiettivi del Piano Trasporti 2050, che prevede 40 iniziative per ridurre l’inquinamento ambientale causato dai trasporti. Una di queste è già stata avviata a metà marzo e prende il nome di Green eMotion. Con questo progetto l’Unione Europea intende sostenere la ricerca e lo sviluppo di soluzioni di trasporto su strada che utilizzino fonti energetiche rinnovabili e non inquinanti per consentire una diffusione di massa della mobilità elettrica in Europa. Questo progetto, inserito nel piano UE, ha una durata quadriennale e prevede un finanziamento di 24,2 milioni di Euro messo a disposizione dalla Commissione Europea per togliere dalla circolazione le auto a carburante entro il 2050 a favore di quelle elettriche. “Il settore oggi dipende al 96% dal petrolio, dipendenza del tutto insostenibile. – ha ricordato il Vicepresidente Siim Kallas, Commissario Ue ai Trasporti – La road map per i trasporti al 2050 intende permettere la crescita della mobilità ‘carbon free’ favorendo così una riduzione delle emissioni causate dai trasporti di almeno il 60% al 2050. E al centro di questa strategia c’è naturalmente la diffusione di veicoli elettrici a emissioni zero.” Green eMotion, che rientra nella European Green Cars Initiative, vede la partecipazione di 42 partner provenienti da società industriali, costruttori di automobili, università e istituti di tecnologia e ricerca, ma la Commissione ha fatto sapere che vuole in prima persona gestire e coordinare tutte le azioni nei vari Paesi coinvolti nel progetto. Tutti i soggetti coinvolti dovranno mettere a disposizione, scambiare e ampliare il proprio patrimonio di know-how ed esperienza, accumulato in alcune regioni pilota europee, per sviluppare i processi, gli standard e le soluzioni IT più adatte a livello europeo e per permettere ai veicoli elettrici un facile e continuo accesso alle infrastrutture di ricarica e ai relativi servizi in tutta l’Unione Europea. L’obiettivo di Green eMotion è superare alcuni problemi pratici e i colli di bottiglia che ancora limitano la diffusione della mobilità elettrica in Europa. Una delle finalità principali è l’armonizzazione internazionale, che dipende in larga misura da:
– La possibilità di ricaricare le batterie in modo sicuro, sempre e ovunque;
– Un impianto che renda la ricarica facile come un normale rifornimento di benzina;
– Un’infrastruttura di telecomunicazioni che consenta la fatturazione e la ricarica ovunque in Europa. La standardizzazione è, quindi, il fattore chiave per una veloce ed efficiente svolta europea verso la mobilità elettrica. Nelle regioni pilota saranno installati più di 10.000 punti di ricarica: circa 1000 a Barcellona, Madrid e Malaga, 400 a Roma e Pisa, quasi 3.600 a Berlino e 100 a Strasburgo. In Danimarca, dove la percentuale di energia prodotta da centrali eoliche è la più alta al mondo, è prevista l’immatricolazione di 2.000 auto elettriche entro la fine dell’anno e l’installazione di altrettante stazioni pubbliche e semi-pubbliche di rifornimento a Copenhagen, Bornholm e Malmö. Anche in Irlanda è prevista l’introduzione di quasi 2.000 veicoli elettrici e di circa 3.500 stazioni di ricarica. In Italia Enel Distribuzione è a capo della Commissione di Coordinamento Regionale che sovrintende le attività di sperimentazione a livello regionale e ha l’incarico di progettare e implementare l’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici nel nostro Paese, di coordinare i progetti sperimentali italiani e di collaborare alle attività di ricerca. “É proprio il genere di iniziativa in cui la cooperazione Europea aggiunge un valore molto elevato. – ha continuato Siim Kallas – La mobilità elettrica darà un contributo importante alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e Green eMotion mira ad assicurare una rapida diffusione dei veicoli elettrici ’’ Il messaggio da parte dell’Europa è chiaro: non c’è più spazio per le vetture ad alimentazione tradizionale. Il futuro della mobilità è elettrico!

 

 

 

 

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