SISTRI: IL MOSTRO RITORNA

Operativo dal 1° ottobre per i gestori di rifiuti pericolosi, per i produttori si inizia il 3 marzo 2014.

Come ogni incubo ricorrente, anche il Sistri è tornato a terrorizzare gli operatori, già tormentati da crisi e mancanza di lavoro.

E pensare che l’idea iniziale era anche buona: il SISTRI avrebbe dovuto tracciare i rifiuti elettronicamente contrastando così i traffici illeciti, ma nel giro di 4 anni si è trasformato nel mostro che tutti conosciamo: dispositivi usb e black box non funzionanti o non consegnati, nessuna verifica concreta di interoperabilità o di simulazioni complete in un ambiente idoneo di test e formazione inadeguata degli operatori, per la mole di manualistica e documentazione resa disponibile solo di recente.

Ma la data per inserire le chiavette USB e accendere le black box è arrivata.

Secondo il pacchetto sulla P.A. appena varato, il Sistri partirà il 1° ottobre per i gestori di rifiuti pericolosi. Questo significa che restano esclusi i produttori, che inizieranno il 3 marzo 2014. 

In questo modo, dai 70.000 utenti previsti, il sistema dovrà gestirne soltanto 17.000, quelli che trattano i rifiuti a maggior rischio. La limitazione del campo di applicazione per i soggetti obbligati dal 1° ottobre, da parte del Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, è espressamente intesa a contenere il più possibile l’impatto della fase di avvio, considerandola un periodo di sperimentazione per individuare e mettere a punto le semplificazioni necessarie, che se non saranno operative per marzo, ci si riserva un’ulteriore proroga di 6 mesi.

Secondo le indicazioni diffuse da Confindustria, sono state individuate nelle attività codificate in ATECO (38 – attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali, 39 – attività di risanamento e altri servizi di gestione rifiuti e 49 – trasporto terrestre e trasporto mediante condotte) il requisito minimo per l’avvio dell’attività dal 1 ottobre. Per le altre imprese, le cui attività sono individuate con codici ATECO diversi, la partenza è fissata al 3 marzo 2014. Si noti che qualora invece la norma fosse interpretata in senso estensivo, le imprese obbligate a partire dal primo ottobre sarebbero circa 50.000, e non 17.000 come voluto dal Ministro.

Confindustria ricorda che i codici ATECO costituiscono la modalità per codificare le attività economiche da parte dell’ISTAT. Essi sono la traduzione italiana della Nomenclatura delle Attività Economiche (NACE) che forma oggetto di regolamentazione comunitaria (v. Reg. n. 1893/2006), al fine di migliorare la governance economica a livello europeo e nazionale. I codici ATECO attribuiti alle singole imprese sono riportati nel Registro delle imprese. La loro classificazione ATECO è stata approvata da un apposito Comitato di 

gestione con la partecipazione dei Ministeri interessati ed è la classificazione usata dall’Agenzia delle entrate.

Secondo l’articolo 11 del dl 101/2013, al comma 1, i soggetti obbligati all’iscrizione al SISTRI sono:

– i trasportatori di rifiuti pericolosi a titolo professionale;

– i gestori di rifiuti pericolosi;

– i “nuovi produttori”: produttori di rifiuti derivanti da operazioni di trattamento di rifiuti;

– gli intermediari e commercianti di rifiuti pericolosi;

– i produttori iniziali di rifiuti pericolosi.

Al comma 3, si stabilisce che l’obbligo di utilizzo di SISTRI

decorre dal 1 ottobre 2013 per:

– i trasportatori di rifiuti pericolosi a titolo professionale;

– i gestori di rifiuti pericolosi;

– i “nuovi produttori”, ossia, produttori di rifiuti derivanti da operazioni di trattamento di rifiuti;

– gli intermediari e commercianti di rifiuti pericolosi;

Secondo la nota esplicativa di Confindustria, quindi, i soggetti che devono operare con il SISTRI dal 1 ottobre saranno:

a) i trasportatori di rifiuti pericolosi: le imprese, individuate presso il Registro delle imprese con codice ATECO 49, iscritte all’albo gestori ambientali alla categoria 5.

Restano esclusi, in particolare, i trasportatori di rifiuti pericolosi iscritti all’albo gestori ambientali ai sensi dell’art. 212, comma 8, del d.lgs. n. 152/2006, se non obbligati per altro motivo;

b) i gestori di rifiuti pericolosi: le imprese che trattano rifiuti pericolosi prodotti da terzi individuate presso il Registro delle imprese con codici ATECO 38 e 39, regolarmente autorizzate;

c) i nuovi produttori: i produttori di rifiuti pericolosi derivanti da operazioni di trattamento di rifiuti sia pericolosi che non pericolosi, svolte in impianti individuati con codici ATECO 38 e 39;

d) gli intermediari e commercianti di rifiuti pericolosi;

I produttori iniziali di rifiuti pericolosi, cioè i soggetti che producono rifiuti pericolosi derivanti dalle attività produttive, commerciali o di servizi, sono esclusi dall’obbligo di utilizzo del SISTRI fino al 3 marzo 2014 e rimangono obbligati alla tenuta dei registri di carico e scarico e all’emissione del formulario di trasporto fino al 3 aprile 2014.

Intanto le associazioni e gli operatori propongono le loro soluzioni, che vanno dalla cancellazione definitiva del SISTRI alla richiesta di un periodo di sperimentazione senza l’applicazione di sanzioni, passando anche per le richieste di rimborso e l’invito a non trasportare dal 1° Ottobre. 

Personalmente non vedo alcuna volontà di perseguire e sanzionare le aziende. – ha dichiarato Giovanni Maione, Amministratore del forum permanente sui rifiuti Sistri Forum – L’attenzione del Ministero, in questo momento, è focalizzata sulla corretta gestione del contratto con Selex. Il mio consiglio è di allinearsi entro il 1 ottobre ed attivare le procedure previste e, qualora ciò non fosse possibile per cause imputabili a terzi (dispositivi non consegnati, altri soggetti della filiera non pronti, mancanza di istruzioni operative,…) darne comunicazione tracciata, per esempio con PEC. Mettersi in regola ed attendere gli eventi“.

Del resto di proroghe e rinvii questa volta non se ne parla. 

Il Ministro Orlando è stato chiaro.

Dopo avere esplorato tutte le alternative, e non avendo alcuna possibilità di risolvere il contratto che impegna la pubblica amministrazione con la Selex, abbiamo assunto la decisione di evitare l’ipotesi di un ennesimo rinvio del SISTRI – si legge in una nota del Ministero – Se avessi optato per una nuova sospensione mi sarei preso magari gli applausi, ma sono convinto che se non si parte non saremo mai in grado di ottenere l’obiettivo che sta a cuore a tutti, dotare cioè il Paese di un efficace sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti. Con il decreto legge approvato – ha spiegato il Ministro – abbiamo apportato al SISTRI una robusta semplificazione e la mia presenza a questo incontro è il segnale di un impegno e di una volontà a gestire per quanto possibile collegialmente questa fase di avvio del sistema. È anche per questo che abbiamo deciso di sostituire il vecchio Comitato di gestione con un apposito Comitato di controllo coordinato direttamente dal mio Gabinetto che avrà il compito di recepire e implementare tutti i suggerimenti di modifica che ci verranno dagli utenti. Questa assunzione di responsabilità vuole rappresentare la garanzia della serietà con cui lavoriamo a questa difficile eredità che, come ministro dell’Ambiente, mi sono trovato a dover affrontare. Ribadisco in ogni caso – ha concluso Orlando – che il sistema sanzionatorio non dovrà far ricadere sugli utenti le eventuali inadeguatezze del sistema che dovessero palesarsi nella fase di avvio”.

Cosa succederà il 1° ottobre? Se lo chiedono in molti.

Diverse Associazioni di categoria consigliano di astenersi dall’effettuare trasporti, visto il disorientamento generale e non fidandosi del fatto che le prime tre sanzioni verranno abbonate (art. 11 comma 11 Decreto Legge 31 Agosto 2013 n.101).

Riteniamo molto probabile che i primi giorni in molti si fermeranno per lo spauracchio delle sanzioni e i rifiuti pericolosi non verranno trasportati, magari facendo ricadere la colpa sugli autotrasportatori che saranno accusati di boicottaggio, e inoltre prevediamo che durante il primo mese di sperimentazione saranno compilati solo i formulari cartacei e il registro si carico e scarico, così come previsto dalla normativa.

In ogni caso il SISTRI sarà operativo e dovrà essere utilizzato, pertanto consigliamo ai lettori di  contattare il call center SISTRI (sebbene non proprio efficiente, a detta degli utenti) per ogni anomalia e di mettere tutto per iscritto, anche attraverso l’utilizzo scatenato della posta elettronica certificata, in modo da lasciare una traccia evidente delle azioni compiute, dimostrando così  di non aver voluto violare le norme intenzionalmente. 


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