330 auto rubate ogni giorno da ladri sempre più tecnologici

Auto rubate per i pezzi di ricambio o per essere rivendute all’estero.

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Ogni giorno sulle strade italiane vengono rubate 330 auto e le Forze dell’Ordine riescono a recuperarne poco meno della metà. Tuttavia, rispetto al 2013 si è registrato un calo di furti del 5%.
Sono i dati raccolti del “Dossier annuale sui Furti d’Auto 2014” redatto dalla LoJack Italia, azienda specializzata nel recupero di beni rubati, sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Interno, integrandoli con quelli provenienti dalle elaborazioni e report internazionali sul fenomeno.

Le utilitarie Fiat sono le vetture preferite dai ladri, ma sta crescendo il rischio anche per i SUV, il più rubato nel 2014 è stato il Range Rover Sport/Evoque, seguito dal Nissan Qashqai.
Le utilitarie in genere vengono rubate per commettere rapine e furti o per venderne i pezzi di ricambio essendo ovviamente le auto più diffuse in Italia. Le auto di gamma media-alta, invece, di solito sono rubate “su commissione” per essere poi rivendute all’estero.

Ecco la top ten dei modelli preferiti dai ladri sul territorio nazionale:
1. Fiat Panda (11.848 furti)
2. Fiat Punto (9.884 furti)
3. Fiat 500 (6.825 furti)
4. Lancia Ypsilon (4.448 furti)
5. Fiat Uno (4.184 furti)
6. Ford Fiesta (3.178 furti)
7. Volkswagen Golf (2.880 furti)
8. Smart Fortwo (2.446 furti)
9. Grande Punto ( 1.594 furti)
10. Opel Corsa (1.522 furti)

La regione più a rischio secondo il Dossier risulta la Campania con 22.681 furti, seguita da Lazio (19.843), Puglia (17.075), Lombardia (17.008) e Sicilia (16.781). Quasi l’80% dei furti avvengono in queste regioni, mentre la città più colpita è Roma con 18.000 furti, seguono Napoli (16.710 episodi), Milano con 9.894 furti, Catania (7.732), Bari (7.157), Palermo (5.652) e Torino (5.574). Sondrio risulta la città più sicura: appena 27 furti.
A Milano i ladri preferiscono le Range Rover, mentre a Roma si concentrano sulle Smart.

In Italia si rubano meno auto, ma è sempre più difficile recuperarle, infatti nel 2000 si riusciva a ritrovare e riconsegnare al legittimo proprietario il 56% delle auto rubate, oggi il recupero è calato al 45%. Al Nord si hanno più probabilità di recuperare la propria auto rubata: il primato spetta al Veneto con l’86% dei recuperi, in Liguria i recuperi sono l’84% e l’Emilia Romagna vanta l’81% dei veicoli ritrovati.

Tuttavia, calano anche i furti (-5%, da 126.441 vetture rubate del 2013 a 120.495 del 2014), a causa della crisi del mercato auto e dell’invecchiamento del parco auto circolante (quasi 10 milioni di vetture sono Euro 0-1-2) e della sua complessiva contrazione (da 37 a 35 milioni di unità).

Secondo la LoJack Italia, nel nostro Paese è sempre più forte l’interesse dei gruppi criminali ramificati in tutta Europa e l’Italia rappresenta a livello europeo una delle maggiori fonti di approvvigionamento di vetture da trasportare all’estero (soprattutto verso i Paesi dell’Est, quali Romania, Ucraina, Russia e Lituania), che finiscono per alimentare il mercato delle auto usate o quello dei pezzi di ricambio.

Anche il ladro di auto si è evoluto ed è diventato sempre più tecnologico.
Vent’anni fa il ladro rompeva il vetro o scassinava la serratura; oggi utilizza apparecchi hi-tech per riprogrammare la centralina e clonare i codici criptati per autorizzare l’apertura delle portiere. Se nel 1993 servivano servivano 9 minuti per rubare un’auto, oggi sono sufficienti 14 secondi.
Da nord a sud cambia la tipologia del ladro.
Nel Meridione i ladri sono principalmente italiani e utilizzano metodi tradizionali per rubare auto che serviranno poi per compiere altre attività illecite, come le rapine. Al Centro invece sono presenti organizzazioni criminali dell’Est Europa, provenienti soprattutto da Ucraina e Romania che si occupano dei traffici internazionali di auto rubate (Est Europa, Africa Settentrionale o Paesi Arabi). Molto attive le organizzazioni criminali della Campania che si riforniscono principalmente a Roma per poi rivendere nei mercati esteri.
Al Nord, infine, i ladri sono più tecnologici, provengono dall’Europa dell’Est e dal Nord Africa e fanno parte di strutture ben organizzate dove ogni membro ha un ruolo specifico: chi ruba, chi bonifica e chi trasporta il veicolo all’estero.



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