Senza foto la multa con il Tutor non vale, ma… attenzione!

Una recente sentenza del Giudice di Pace di Alessandria sembra cambiare tutto per gli automobilisti: quando manca la fotografia, il verbale è nullo anche se è stato stilato a seguito di una contravvenzione rilevata dal Tutor. Ma attenzione, non è una regola!

Tutor controllo di velocita

Se la sentenza emessa dal Giudice di Pace del Tribunale di Alessandria facesse giurisprudenza, per gli automobilisti che si sentono vessati dai “Tutor” per il controllo della velocità media sulle autostrade italiane sarebbe festa grande.

Il recente pronunciamento (numero 45/2015), riportato dal sito La Legge per Tutti, ha stabilito che nel caso preso in esame la multa per eccesso di velocità comminata tramite questo tipo di strumentazione non è valida se alla notifica al diretto interessato non è allegato pure il fotogramma che certifica l’infrazione. E ha annullato la sanzione perché mancherebbe, di fatto, la prova schiacciante della violazione.

Una sentenza dal forte impatto emotivo nei confronti degli automobilisti perché mina il mito dell’inattaccabilità delle sanzioni per eccesso di velocità rilevate con il famoso dispositivo elettronico. L’apparecchio, in funzione sulle principali autostrade e su alcune arterie extraurbane, è in grado di registrare tanto la velocità di passaggio istantanea della vettura sotto il cosiddetto portale (come fosse un normale Autovelox) tanto l’andatura media tra due stazioni di rilevamento, solitamente distanti tra loro una decina di chilometri. La sua modalità operativa viene gestita, come per tutti i tutor sparsi nel Bel Paese, dalla Polstrada di Roma e viene impostata dalla centrale di controllo. Le infrazioni, stando alla normativa attuale, devono essere corredate da documentazione fotografica.


Scendendo nel dettaglio, la sentenza di Alessandria fa riferimento alla contestazione avviata da due avvocati in difesa del legale rappresentante di un’azienda di Genova la cui auto di servizio era transitata oltre il limite di velocità consentito sull’A26 Genova Voltri-Gravellona Toce, dove il tutor è in funzione tra la diramazione A26–A7 all’altezza di Predosa e lo svincolo con la A10, e sforna circa 7 mila verbali l’anno. Il giudice in questione ha accolto le richieste dei legali i quali, in difesa dei propri assistiti, hanno addotto la motivazione che in mancanza dell’invio dei rilievi fotografici la prova della violazione semplicemente non esisteva.


La Polizia stradale di Alessandria di fronte all’annullamento non si è scomposta. “E’ stato il Garante della Privacy, e parliamo ormai di diversi anni fa, a mettere precisi paletti sull’uso delle foto – spiegano la comandante provinciale Marina Listante e l’ispettore Claudio Sandrone, capo ufficio Verbali e responsabile dei procedimenti amministrativi della Stradale alessandrina – Dopo una serie di contestazioni da parte dei cittadini che se le erano viste recapitare a casa insieme alla notifica, l’Ente di tutela non solo ha vietato l’uso delle immagini che riprendono la parte frontale dell’auto, ma ha stabilito che i fotogrammi registrati da strumentazioni come il tutor vengano messi agli atti e fossero visionabili solo su precisa richiesta del diretto interessato, nel comando di polizia a lui più comodo, o inviate ai giudici in caso di contenzioso. Le sentenze dei giudici di pace, proprio per il loro carattere di discrezionalità, sono relative al singolo caso e comunque la legge italiana non prevede l’analogia, come avviene invece, ad esempio, negli Stati Uniti“.


A spalleggiare la Stradale arriva anche l’ASAPS (l’associazione Amici della Polizia Stradale): “Si annulla un verbale per il superamento del limite di velocità in autostrada contestato con l’efficacissimo sistema Tutor per il semplice e banale fatto, eccepito dalla difesa, che mancava la fotografia che fissa la violazione? Un giudice deve sapere che tale questione viene affrontata da tempo e si adotta questa procedura per non violare la privacy del conducente del veicolo; però la foto è agli atti e a disposizione del sanzionato. Il giudice poteva richiedere ulteriori informazioni all’organo preposto, con buona pace della sicurezza sulle strade“.


In passato c’era già stato un pronunciamento analogo del Giudice di Pace di Cassino legato, però, all’indisponibilità della foto per l’assenza del legale rappresentante dell’Amministrazione. Inoltre, altri annullamenti avevano riguardato la mancata corrispondenza tra il gestore dell’apparecchio e il soggetto che ne aveva ottenuto l’omologazione.


Per Quattroruote il caso si dovrebbe “sgonfiare“: “Il giudice di pace di Alessandria ha annullato il verbale non perché non fosse stata allegata la foto, ma perché durante la causa (nella comparsa di costituzione prima, e durante l’udienza poi) la Prefettura del capoluogo piemontese (quando le multe sono fatte da un corpo di polizia statale la controparte dei cittadini è l’ufficio territoriale del governo) non ha portato davanti al giudice la prova della violazione, cioè la fotografia scattata dal Tutor. Si tratta semplicemente di una storia di cattiva amministrazione in cui, una volta tanto, la vittima non è il cittadino ma lo Stato stesso“.

Dunque, nel caso di Alessandria, vista l’assenza della prova documentale rappresentata dalla fotografia, il Giudice di Pace ha accolto il ricorso presentato dall’automobilista e ha annullato la relativa contravvenzione. Questa volta è andata così, ma non è certo la regola: altri giudici potrebbero esprimere valutazioni completamente diverse. Nel dubbio, comunque, da oggi chi avesse ricevuto una multa per eccesso di velocità rilevata con il Tutor prima di pagarla si sinceri che la foto esista o non sia stata smarrita.

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