Autotrasporto 2016: diminuiscono le emissioni di CO2

In Italia, secondo un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro, nel 2016, sono calate dell’1% le emissioni di CO2 derivate dall’uso di benzina e gasolio per autotrazione.

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Buone notizie per l’Italia: diminuiscono dell’1% le emissioni di CO2 derivate dall’uso di benzina e gasolio per autotrazione nel 2016.
Secondo un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati del Ministero dello Sviluppo Economico, infatti, il calo è di quasi 1 milione di tonnellate (per la precisione di 963.471 tonnellate) rispetto al 2015.

Il risultato deriva prevalentemente dalla diminuzione delle emissioni di CO2 da benzina (-785.232 tonnellate, che corrispondono ad un calo del 3,1% rispetto al 2015) e da gasolio (-178.239 tonnellate, e cioè lo 0,2% in meno rispetto al 2015), anche se quest’ultima è risultata minore rispetto alla prima.

tabella dati carburanti

 “I dati sull’andamento delle emissioni di CO2 derivate da benzina e gasolio nel 2016 per il trasporto su gomma – ha sottolineato Alessandro De Martino, amministratore delegato di Continental Italia S.p.A. – evidenziano un calo moderato, un dato che nel corso del 2017 potrà certamente essere migliorato. Oggi, infatti, i principali attori del mercato automotive, tra cui Continental, sono sempre più impegnati per proporre nuovi dispositivi tecnologici con l’obiettivo di rendere più efficiente l’uso dei veicoli a motore, e così diminuire i consumi di carburante e le conseguenti emissioni di CO2“.

Tra i dispositivi presenti oggi, ad esempio, fondamentali sono quelli per il monitoraggio della pressione e della temperatura dei pneumatici (TPMS).
Inoltre, per le aziende di trasporto sono a disposizione una serie di soluzioni personalizzate (tra cui geolocalizzazione, controllo e gestione del consumo carburante, controllo temperatura, ottimizzazione e pianificazione consegne, ecc.) che consentono di facilitare il lavoro degli autotrasportatori aiutandoli a gestire in maniera più efficiente il parco mezzi delle aziende di trasporto di grandi, medie ma anche di piccole dimensioni, e allo stesso tempo riducendo le spese e l’impatto ambientale.

E’ vero che, analizzando da un’altra prospettiva i dati forniti dalla Continental, se il consumo di carburante cala, di conseguenza dovrebbe calare anche la produttività. Quello delle emissioni di CO2 e delle immatricolazioni di nuovi mezzi, infatti, sono due tematiche strettamente correlate ed estremamente importanti, in quanto ritenute validi indicatori per conoscere lo stato di salute attuale del trasporto su gomma in generale. Eppure, dopo anni di flessione, l’intero comparto del trasporto su strada sembra proprio in via di ripresa, in linea con l’economia nazionale degli ultimi tempi.

Complessivamente, sempre secondo il Centro Ricerche Continental Autocarro sulla base dei dati ACI, il numero dei mezzi pesanti come autobus, trattori, rimorchi, autocarri, bisarche, ecc. è passato da 4.390.437 unità nel 2010 a 4.350.173 nel 2015, ovvero 40.264 in meno. Tuttavia, quello che interessa maggiormente gli addetti ai lavori sono le immatricolazioni dei mezzi di ultima generazione, ecocompatibili e meno dispendiosi dal punto di vista dei consumi che, inaspettatamente, stanno tornando pian piano a salire.

Dati che, non solo lasciano intravedere i primi concreti spiragli di ripresa, ma che ci fanno sperare anche nel futuro prossimo di poter contare su una migliore qualità dell’aria e di conseguenza su una maggiore tutela della nostra salute.

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