IL 2009 CHIUDE IN CRESCENDO GRAZIE AGLI INCENTIVI ALLA ROTTAMAZIONE

Ma arriva la doccia fredda dal Governo: niente da fare per il 2010

I grandi mercati europei tirano le somme di un 2009 caratterizzato ovunque dagli incentivi alla rottamazione di vetture vecchie, più inquinanti e meno sicure dei nuovi prodotti oggi presenti sul mercato. Germania e Francia hanno chiuso con ampi attivi (rispettivamente +23,2% e 10,7%), l’Italia ha tenuto, ripetendo praticamente i risultati del 2008, mentre Regno Unito (-6,4%) e Spagna (-17,9%) hanno contenuto la flessione grazie a misure tardivamente varate. E l’apporto di questi mercati consente all’Europa dell’automobile di chiudere il mese di dicembre – secondo quanto comunicato dall’ACEA – con 1.074.438 immatricolazioni (+16%) e l’intero anno con 14.481.545 unità (-1,6%). In Italia sono state immatricolate 2.158.010 vetture, con una flessione ridotta al solo -0,2%. Il risultato è dovuto alle importanti misure di sostegno, che hanno consentito la rottamazione e il successivo acquisto incentivato di oltre 900.000 vecchie vetture con oltre 10 anni di anzianità, con un netto miglioramento dei valori ponderati di CO2, scesi di oltre 8 punti a 136,6 g/km, rispetto ai 144,8 del 2008, mentre nel solo mese di dicembre il valore medio è stato di 133,5 g/km.

“Il comparto dell’auto in Italia ha retto all’urto della crisi grazie agli incentivi varati nel febbraio dello scorso anno dal Governo. Una misura che ha consentito anche di togliere dalla circolazione oltre 900.000 vecchie vetture con oltre 10 anni di anzianità, sostituendole con altrettante meno inquinanti e tecnologica- mente più sicure. Il doppio risultato è dimostrato dal bilancio finale delle immatricolazioni, che si è chiuso con una perdita di sole 3.672 vendite, pari ad una flessione dello 0,17%. La tenuta del mercato ha consentito di salvaguardare molti posti di lavoro nel settore della distribuzione e dell’indotto ed è il segno evidente della necessità di adottare misure di sostegno anche per il 2010, stante il permanere di una situazione economica generale ancora preoccupante.” Loris Casadei, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case estere presenti sul nostro mercato, ha cosi commentato la diffusione dei dati immatricolativi del mese di dicembre e dell’intero 2009. L’effetto benefico degli incentivi si è fatto sentire particolarmente anche sull’ambiente. Secondo quanto rilevato dagli analisti dell’UNRAE, infatti, la media ponderata delle emissioni di CO2 delle autovetture acquistate nell’intero anno 2009 è scesa di oltre 8 punti a 136,6 g/km, rispetto ai 144,8 del 2008, mentre nel solo dicembre tale valore è stato di 133,5 g/km. “La tenuta delle vendite dell’anno appena conclusosi – ha aggiunto Casadei – costituisce un buon viatico per il 2010, nella misura in cui il Governo vari al più presto nuovi incentivi per il rinnovo del parco circolante, consentendo la rottamazione di vetture con oltre 10 anni e, quindi, Euro 0, 1 e tutte le Euro 2 ancora in circolazione e soprattutto stimolando – in misura adeguata – l’acquisto di auto a basso impatto ambientale, ovvero alimentate a Gpl, metano o con motori ibridi ed elettrici”. “Ma – ha ricordato il Presidente dell’UN- RAE – si dovrà anche mettere mano ad una revisione dell’intera politica del settore automotive, a partire dalla inderogabile omogeneizzazione a livello europeo della fiscalità, che frena in modo anomalo, rispetto agli altri grandi mercati continentali, il settore delle vendite al noleggio e alle aziende, due aree di mercato importanti per la stabilità della domanda”. Nel 2009, infatti, le immatricolazioni ai privati (favorite dagli incentivi) hanno fatto registrare una crescita di poco inferiore ai 9 punti (dal 68,54% al 77,32%) a scapito di quelle al noleggio (scese dal 14,88% all’11,01%) e alle aziende (scese dal 16,58% all’11,67%). In dicembre si è confermata la forte crescita delle immatricolazioni di vetture GPL, che hanno quasi raggiunto un quarto dell’intero mercato. Nel 2009, queste ultime hanno rappresentato una quota del 15,72% rispetto al 3,43% del 2008. Merita sottolineare le cifre assolute: 339.295 immatricolazioni nel gennaio-dicembre 2009 contro le 74.231 del 2008, con una crescita del 357%. Dal canto suo il metano ha fatto registrare una crescita del 61,5%, a 127.836 unità e una quota di mercato del 5,92%. Tutto ciò a scapito delle alimentazioni tradizionali: nell’intero anno, infatti, la benzina ha perso esattamente 6 punti di quota, attestandosi al 36,17%, mentre le vetture diesel ne hanno persi quasi 9, portandosi al 41,82% di rappresentatività. Quanto poi agli ordini, secondo le prime informazioni scambiate fra ANFIA e UNRAE, la raccolta in dicembre è stata di circa 260.000 contratti (oltre il 68% in più), mentre nell’anno gli ordini hanno sfiorato le 2.335.000 unità (+ 15%). Gli analisti dell’UNRAE evidenziano che, a seguito delle misure di incentivazione e del- le forti campagne promozionali delle Case, le immatricolazioni di vetture dei segmenti A e B hanno raggiunto nel 2009 il 63,6% rispetto al 58% del 2008, a scapito delle vetture di maggiori dimensioni e potenze. Nell’ambito delle carrozzerie, alla crescita delle berline e – in forma meno evidente – dei monovolume piccoli, dei coupè, dei crossover e dei multispazio, ha fatto riscontro una flessione anche marcata delle vendite di station wagon, fuoristrada, monovolumi compatti e grandi, cabrio e spider. Uno sguardo, infine, al mercato dell’usato: in dicembre ha totalizzato 397.887 unità (+1,76%) e nell’intero 2009 le vendite di auto di seconda mano hanno raggiunto( incluse le minivolture, che sono le temporanee cessioni dei privati ai rivenditori) le 4.469.775 unità, con una flessione del 10,5% rispetto all’intero 2008. In Europa il mercato di dicembre ha con- fermato l’importanza degli ecoincentivi che hanno contribuito in modo determinante ai risultati di crescita a doppia cifra regi- strati in Italia (31,2%), Germania (19,7%), Francia (48,3%), Regno Unito (57,6%) e Spagna (37,3%), evitando che i contraccolpi della crisi finanziaria mondiale, oggi in attenuazione, rischiassero di colpire in modo significativo le attività di produttori e Reti di vendita del settore automotive. In Germania, pur essendosi esauriti lo scorso 2 settembre i 5 miliardi che il Governo tedesco aveva messo a disposizione del mercato automobilistico per il ricambio dell’auto con più di 10 anni di vita, la for te raccolta degli ordini ha continuato a dare una notevole spinta al mercato. Gli ultimi incentivi disponibili sono stati erogati lo scorso 2 settembre, ma il notevole portafoglio di ordini ha garantito la tenuta del mercato sino alla fine di novembre. Il mese di dicembre, invece, ha fatto registrare la prima chiusura negativa dell’anno (-4,6% e 215.564 vetture), che non ha però inciso sul bilancio finale, il migliore dal 1992, con 3.807.175 immatricolazioni (+23,2%), risultato decisamente positivo perché inserito in un contesto economico negativo. Considerando la mole delle targhe consegnate nel 2009 e la fine degli incentivi, il mercato di dicembre è stato il primo campanello d’allarme di quello che sarà l’andamento della domanda per il 2010. Global Insight stima, infatti, un mercato non superiore a 2.780.000 immatricolazioni, volume che risulterebbe il più basso dalla riunificazione delle due Germanie nel 1990. In Francia, grazie anche ad un confronto con un dicembre 2008 depresso, l’ultimo mese del 2009 con 228.392 immatricolazioni ha fatto registrare una crescita del 48,6%, consentendo al 2009 di chiudere con un ampio attivo (+10,7%) a 2.268.671 immatricolazioni, miglior risultato dal 1990. L’ottava crescita mensile consecutiva (e un volume di vendite per dicembre più alto di tutti i paesi europei) è merito degli incentivi alla rottamazione, che hanno consentito un forte recupero di un anno partito male. Ciò ha permesso alla Francia di collocarsi in seconda posizione, dietro alla Germania e davanti all’Italia, nella classifica dei mercati europei. Questa crescita continua conferma l’efficacia degli eco-incentivi alla rottamazione, che il Governo Sarkozy ha già annunciato anche per questo anno, pur se in forma più contenuta, per accompagnare senza traumi il ritorno alla normalità post crisi. Ecco, di seguito, l’Estensione Piano incentivi alla rottamazione secondo il seguente phase-out proposto: – dal 1° gennaio al 30 giugno 2010, con immatricolazione entro il 30 settembre 2010 incentivo pari a 700 € per vetture nuove con emissioni inferiori a 155g/km CO2 con obbligo di rottamare vetture >10 anni; – dal 1° luglio al 31 dicembre 2010, con immatricolazione entro 30 marzo 2011 incentivo pari a 500 € per vetture nuove con emissioni inferiori a 155g/km C02 con obbligo di rottamare vetture >10 anni. Nel Regno Unito il mercato dell’auto nuova continua a registrare incrementi significativi, qualche preoccupazione la manifestano gli analisti per questo 2010, visionate le misure di carattere fiscale va- rate dal Governo. Ottimo è stato anche il mese di dicembre che si è chiuso con 150.936 targhe e una crescita del 38,9%, portando l’intero 2009 a 1.994.999 immatricolazioni (-6,4%). Il risultato di dicembre è dovuto sia agli incentivi, che sono stati comunque prorogati a tutto febbraio e all’anticipazione di molti acquisti per evitare l’aumento dell’IVA dal 15 al 17,5%, scattato con l’inizio del nuovo anno. Dall’introduzione degli incentivi le vendite hanno goduto di aiuti statali sono state oltre 250000 che ed è già stato portato a 400 milioni di sterline lo stanziamento per la rottamazione. L’efficacia della rottamazione è testimoniata dalla contrazione delle emissioni di CO2, scese del 5,4% rispetto al 2008 e posizionatesi come media ponderata a 149,5 g/km. C’è però preoccupazione per il futuro imminente: il Governo ha già optato per riportare l’IVA dal 15 al 17,5% a partire già dal gennaio 2010 e di modificare dal prossimo aprile la tassa di circolazione ( in aumento). La SMMT (The Society Of Motors Manufac- turers and Traders Limited) ha rivisto intanto in aumento il bilancio del 2009 (1.975.000 targhe, – 7,3%), mentre Global Insight in- dica un peggioramento per l’anno corrente a 1.800.000 immatricolazioni, con ritorno alla crescita solo per 2011. In sintesi ecco la situazione della Gran Bretagna e dell’Irlanda per il 2010. Gran Bretagna: Piano di incentivi alla rottamazione entrato in vigore a partire dal 18 maggio 2009 fino a marzo 2010 (o fino ad esaurimento fondi). Esso prevede un incentivo pari a 2.000 sterline (di cui 1.000 pagate dal Governo e 1.000 dal costruttore) per la rottamazione di autovetture o veicoli commerciali leggeri immatricolati fino al 31 agosto 1999 e acquisto del nuovo. Costo complessivo 300 milioni di sterline Ampliamento Piano incentivi alla rottamazione, con un ulteriore finanziamento erogato pari a 100 milioni di sterline per il sostegno all’acquisto sino a marzo 2010. Irlanda Il Piano di incentivi alla rottamazione dal 1° gennaio al 31 dicembre 2010, prevede la riduzione pari a 1.500 € dalla Vehicle Registration Tax (VRT) per acquisto di vetture nuove che emettano non oltre 140 g/km di CO2 con rottamazione di auto con più di 10 anni di età entro 60 giorni prima o dopo la data di immatricolazione(rottamazione comunque dopo il 9 dicembre). La Spagna, poi, si prende una bella “boccata d’aria”. L’introduzione, infatti, del Plan2000E per la rottamazione incentivata di vecchie auto, confermata e prolungata anche per il 2010, ha ridato ossigeno al mercato spagnolo. Le immatricolazioni del mese di novembre hanno avuto un incremento del 37,3%. Si sono anche verificate crescite nelle vendite a privati(+60%) e anche per il noleggio i segnali sono stati positivi, perché le società di settore hanno ricominciato a immatricolare. Secondo l’Associazione dei Costruttori spagnoli, gli ecoincentivi hanno favorito, nel corso del 2009, l’immatricolazione aggiuntiva di circa 125.000 vetture, consentendo così di chiudere l’anno con 952.772 targhe, in flessione del 17,9%, ma in crescita nel mese di dicembre del 25,1%, a conferma della validità del Plan 2000E. La domanda di veicoli con emissioni sino a 149 g/km è aumentata in dicembre del 79,2% e nell’intero anno dell’1,3%, con un saldo finale di 643.500 vetture. Grazie alla conferma governativa degli incentivi previsti dal Plan 2000E (che si stima abbia interessato nel 2009 gli acquisti di oltre 260.000 vetture), la previsione per il 2010 indica 950.000 immatricolazioni, sullo stesso livello, quindi, di quanto registrato nell’anno appena concluso. L’ANIACAM,Associazione degli Importatori, prevede una crescita del 15% nel primo semestre e una flessione fra il 10 ed il 12% nel secondo, dopo l’aumento di 2 punti dell’IVA a partire dal mese di luglio. Dall’introduzione del Plan 2000E sono già state rottamate 200.000 auto vecchie. Il Governo ha già stanziato altri 40 milioni di euro. Da notare che il Plan 2000E di incentivi alla rottamazione in vigore dal 18 maggio 2009 fino al raggiungimento di 200.000 veicoli finanziati, prevede: l’incentivo pari a 1.500 € (500 pagati dal Governo centrale e 1.000 dal costruttore) cui va a sommarsi un eventuale contributo del Governo Regionale variabile nell’importo e nel criterio di base (come, ad esempio, il livello di emissioni CO2 cui il veicolo deve corrispondere per l’erogazione dell’incentivo). Tali incentivi valgono per la rottamazione di auto con più di 10 anni di età, se si acquista un veicolo nuovo, o più di 12 anni, se si acquista un veicolo usato di 2 anni. Il veicolo acquistato deve avere prezzo massimo pari a 30.000 € e le seguenti caratteristiche: veicoli nuovi o veicoli di seconda mano (massimo di 2 anni) con emissioni di CO2 non superiori a 149 gr/km; veicoli commerciali < 3,5 t con emissioni di CO2 non superiori a 160 gr/km. La situazione in quasi tutti i Paesi europei ed extra-europei è già ben delineata e le prospettive future sembrano buone e con- vincenti. Ci sono piani per gli incentivi alla rottamazione definiti e l’intenzione è quella di continuare ad avere una crescita continua a discapito della crisi finanziaria ed economica generale. L’Italia, come purtroppo accade di frequente ultimamente, rimane indietro rispetto a queste linee guida.. Il 2010 s’è aperto con l’incertezza sulla riproposizione degli incentivi alla rottamazione, incertezza resa ancor più drammatica dal pesante braccio di ferro che s’è venuto a creare fra Governo e produttori nazionali. Al momento le cose non sembrano mettersi bene: è di pochi giorni fa la notizia del niet da parte del Ministro alle Attività produttive che ha paventato la possibilità di proporre incentivi per altri settori della produzione. Finito il tempo delle vacche grasse per consumatori e produttori? Forse è il caso che si comincia ad affrontare la crisi economica con proposte un po’ più strutturali e meno legate all’emotività del momento.


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