Chi guida senza patente non commette più reato, ma solo illecito amministrativo

Non sarà più reato guidare una moto, un’auto o una macchina agricola senza avere la patente: è entrata in vigore la nuova normativa approvata dal Cdm il 15 gennaio scorso che attua la depenalizzazione del reato previsto dal Codice della Strada. Chi sarà fermato senza avere la patente incorrerà in un illecito amministrativo, punito con una sanzione da 5.000 a 30.000 euro e con il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi.

Polizia controllo patente

D’ora in poi guidare senza patente non sarà più reato. E’ entrata in vigore a febbraio, infatti, la nuova normativa approvata dal Cdm il 15 gennaio scorso che attua una “vecchia” legge delega (la n. 64/2014 accolta dal Parlamento ad aprile 2015) e che prevede la depenalizzazione del reato incluso nel Codice della Strada. Pertanto, d’ora in poi, chi sarà fermato per la prima volta alla guida di una moto, un’auto o una macchina agricola senza avere la patente, perché non l’ha mai conseguita o perché gli è stata revocata con un provvedimento definitivo, incorrerà non più in un reato ma in un illecito amministrativo, punito con una sanzione da 5.000 a 30.000 euro e con la confisca del veicolo per tre mesi

Fino a oggi la legge prevedeva un’ammenda, decisa di volta in volta dal giudice in funzione dei precedenti del reo e della gravità del reato, compresa tra 2.257 e 9.032 euro. Adesso, invece, scatterà una semplice, ancorché salata, multa di 5mila euro e si potrà evitare il processo penale, che resta solo in caso di recidiva. 

La stessa sanzione si applicherà anche a chi, pur avendo la patente:
– guida un veicolo diverso da quello che è abilitato a condurre e per il quale è richiesta una categoria di patente appartenente ad un differente gruppo;
– guida con patente non rinnovata a seguito di mancato superamento della visita medica di conferma di validità o di revisione per accertata mancanza dei requisiti fisici;
– chi ha una patente extracomunitaria scaduta di validità e continua a guidare in Italia dopo un anno dal momento in cui ha acquisito la residenza;
– al titolare di una patente estera che guida in Italia nonostante abbia avuto un provvedimento di inibizione alla guida per aver commesso gravi violazioni che comportano la revoca della patente. 

A tutte queste violazioni si applicano le procedure previste dal Codice della Strada, e cioè sarà consentito pagare entro 60 giorni una somma pari a 5.000 euro. Inoltre, salvo casi particolari, sarà consentito il pagamento scontato del 30% entro 5 giorni dalla contestazione del fatto. In caso di reiterazione in un biennio di uno dei comportamenti indicati, scattano conseguenze più gravi: ad esempio, gli illeciti successivi possono mantenere la natura di reato e per essi è prevista la pena dell’arresto fino ad un anno e la confisca amministrativa del veicolo. Tale effetto sarà però limitato ai fatti commessi dal 6 febbraio 2016 e non troverà applicazione con riferimento a precedenti condanne per il reato di guida senza patente; reato sarà anche la guida senza patente commessa da una persona sottoposta a misure di prevenzione. 

Precisiamo che, per effetto della depenalizzazione, tutti coloro che sono stati già condannati per il reato di guida senza patente in passato, avranno la completa cancellazione degli effetti penali conseguenti. Per i procedimenti ancora in corso, invece, i giudici trasmetteranno gli atti alle Prefetture che inviteranno i responsabili a pagare una sanzione amministrativa che estingue il procedimento. 

Ovviamente la norma non riguarda chi la patente l’ha conseguita ma non l’ha con sé al momento del controllo da parte delle forze di polizia: in questo caso, infatti, scatta l’articolo 180 (Mancanza momentanea di patente), che prevede una multa di 41 euro e l’obbligo di presentarsi, in genere entro 24 ore, al comando di Polizia per mostrare il documento agli agenti.

Tante sono state le proteste a seguito dell’introduzione della normativa. Sostanzialmente, viene contestato il fatto che si va contro il reato di omicidio stradale e, inoltre, che aumentare la pena pecuniaria fino a 30mila euro è inutile: a guidare senza patente sono quasi sempre persone povere che non possono pagare di certo una simile multa. Per questo sul tema è intervenuto subito il vice ministro dei Trasporti, Riccardo Nencini che ha spiegato: “E’ bene chiarire che il provvedimento del governo sulla depenalizzazione del reato di guida senza patente non impatta sulla legge che introduce il reato di omicidio stradale. Tuttavia, nella legge delega di riforma del Codice della Strada a cui stiamo lavorando, abbiamo annunciato un inasprimento delle pene e delle sanzioni per chi commette fatti gravi sulla strada. Ma ciò sembra contraddittorio con la depenalizzazione della guida senza patente che, nello schema di delega che passerà al vaglio del Cdm, dovrebbe prevedere soltanto sanzioni amministrative, anche se salatissime. Più grave sarebbe l’ipotesi che a guidare senza patente possa essere la stessa persona cui il documento è stato revocato per avere precedentemente commesso un fatto grave, come l’omicidio stradale. E’ dunque utile aprire con urgenza una riflessione sul caso e presto ne discuterò con il ministro Andrea Orlando.

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