Codice della Strada: le novità nel DL Semplificazioni

Dopo l’approvazione al Senato si attende l’esito dell’esame alla Camera: previsti autovelox in città, e maggiori tutele per i fruitori della “mobilità dolce”. Aumenta anche il potere di sanzionamento degli ausiliari.

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Una vera e propria miniriforma del Codice della Strada è quella che, secondo ASAPSAssociazione Sostenitori Amici Polizia Stradale potrebbe essere introdotta con la prossima conversione in Legge del Decreto “Semplificazioni”; una “riforma” che, se approvata con tutte le misure proposte, dovrebbe portare più sicurezza nelle strade urbane e, in generale, una maggior tutela per gli utenti più indifesi.

Non si tratta di piccoli aggiustamenti, ma di una vera e propria rivoluzione perché si va ad intervenire anche “con norme che vanno a risolvere delicate questioni applicative di precedenti provvedimenti normativi, anche con ripercussioni internazionali, in modo particolare per i lavoratori frontalieri alla guida di veicoli con targa straniera quali San Marino, Svizzera, condotti da residenti in Italia da più di un anno, che venivano sequestrati per la riforma del pacchetto sicurezza 2018” – come spiega l’Associazione in un suo Comunicato del 7 settembre.

Le novità che potrebbero essere introdotte riguardano: la circolazione degli scooter a tre ruote (da 250 cc in su e comunque di potenza non inferiore a 15 kW), cui si riapre la possibilità di circolare in autostrada; maggiori poteri di sanzionamento (per quanto riguarda il divieto di sosta), per gli accertatori ed ausiliari del traffico; superamento del divieto attuale di introduzione dei dispositivi di rilevamento velocità fissi (autovelox) anche sulle strade urbane di quartiere e locali (in questo caso sarà il Prefetto, a dover dare l’autorizzazione sulla scorta dell’analisi degli incidenti avvenuti sulle strade oggetto della dotazione).

Ma non solo! Viene introdotta la “strada urbana ciclabile” ad unica carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi e limite di velocità non superiore a 30 Km/h, definita da apposita segnaletica verticale e orizzontate, con priorità per le biciclette.

Introdotto, altresì il “doppio senso ciclabile” sulle strade cittadine ove il limite massimo di velocità sia inferiore o uguale a 30 km/h ovvero su parte di una zona a traffico limitato, le biciclette potranno circolare anche in senso opposto all’unico senso di tutti gli altri veicoli, lungo la corsia ciclabile per doppio senso ciclabile presente sulla strada stessa. La facoltà può essere prevista indipendentemente dalla larghezza della carreggiata, dalla presenza e dalla posizione di aree per la sosta veicolare e dalla massa dei veicoli autorizzati al transito.

Una ulteriore novità riguarda l’istituzione delle “corsie bici-bus” purché non siano presenti binari tramviari a raso ed a condizione che, salvo situazioni puntuali, il modulo delle strade non sia inferiore a 4,30 m.

Sempre sul fronte delle due-ruote un grande segnale è la precedenza a favore dei ciclisti. I conducenti degli altri veicoli avranno l’obbligo di dare la precedenza alle biciclette che transitano sulle strade urbane ciclabili o vi si immettono, anche da luogo non soggetto a pubblico passaggio. Inoltre, lungo le strade urbane i conducenti degli altri veicoli avranno l’obbligo di dare la precedenza ai velocipedi che circolano sulle corsie ciclabili.

Istituite, altresì le “zone scolastiche” nelle città, in prossimità della quale si trovano gli edifici adibiti ad uso scolastico, in cui è garantita una particolare protezione dei pedoni e dell’ambiente, delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine. Qui verrà limitata o esclusa la circolazione, la sosta o la fermata di tutte o di alcune categorie di veicoli, in orari e con modalità definiti con ordinanza del sindaco.

Ovviamente, in questo caso non si applicano i divieti di circolazione, di sosta o di fermata agli scuolabus, agli autobus destinati al trasporto degli alunni frequentanti istituti scolastici, nonché ai titolari di contrassegno per disabili.

Attenzione, per chi viola i divieti in queste zone, perché le sanzioni amministrative previste sono piuttosto pesanti: da 164 a 664 euro e in caso di reiterazione nel biennio, sospensione della patente da 15 a 30 giorni.

Si inaspriscono, poi, i provvedimenti contro la sosta selvaggia davanti ai cassonetti dei rifiuti o che, in generale impedisca la pulizia stradale; in questo caso i dipendenti comunali e delle municipalizzate individuati dal sindaco potranno sanzionare anche con la rimozione dei veicoli.

Introdotti anche nuovi poteri anche al personale ispettivo delle aziende esercenti il trasporto pubblico di persone, la finalità è quella di prevenzione e accertamento in materia di circolazione, fermata e sosta e fermata abusiva sulle corsie e strade ove transitano i veicoli adibiti al servizio di trasporto succitato.

Nelle Zone a Traffico Limitato le telecamere potranno sanzionare i divieti di circolazione, in ingresso, all’interno ed in uscita nonché il controllo della durata di permanenza all’interno delle ZTL stesse.

Mentre, un’ultima novità riguarda i tempi delle revisioni legati alla pandemia in atto. Ebbene, ricorda ASAPS, i veicoli la cui revisione scadeva entro lo scorso 31 luglio avranno tempo fino al 31 ottobre, mentre viene autorizzata la circolazione fino al 31 dicembre 2020 dei veicoli da sottoporre ai medesimi controlli entro il 30 settembre 2020 nonché la circolazione fino al 28 febbraio 2021 dei veicoli da sottoporre agli stessi controlli entro il 31 dicembre 2020.

Una vera e propria miniriforma del codice della strada che va a tutela degli utenti più deboli come i pedoni e i ciclisti“, ha affermato Giordano Biserni presidente ASAPS – Una riforma tesa ad avere maggiore sicurezza nelle città, anche se alcuni aspetti ci sembrano inseguire anche logiche di cassa più che di sicurezza“.

La critica mossa dall’Associazione deriva dalla valutazione dell’assenza di misure di contrasto all’uso dei cellulari alla guida (sfumata la sospensione della patente alla prima violazione per chi utilizza il cellulare alla guida); agli interventi per la regolarizzazione del trasporto pesante, soprattutto per quanto concerne il contrasto agli abusi dei tempi di guida e di riposo dei conducenti; così come per un più efficace contrasto all’alcool e alle droghe.

A questo punto la “palla” passa alla Camera dove prosegue l’esame del provvedimento anche se, l’annuncio di alcune delle novità sopra citate non ha mancato di provocare reazioni contrastanti.

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