SISTRI: tutto da rifare?

Continua l’imbarazzante via crucis giudiziaria del sistema di tracciabilità elettronica dei rifiuti.

manette sistri

Il Ministero dell’Ambiente ha confermato i dubbi sulla validità del contratto con la Selex.
Il ministero dell’Ambiente sta valutando se, visti violazioni e illegittimità nell’iter amministrativo di affidamento del progetto SISTRI a Selex Es individuati dall’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, ci siano le condizioni per considerare il contratto con Selex Es non valido e procedere a nuovo affidamento senza incorrere in penalità
Con queste parole il Ministro Gian Luca Galletti, in audizione alla VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, ha in parte anticipato la risposta all’interrogazione del Presidente della Commissione, l’On. Ermete Realacci.

Tra fondi neri, affidamenti illeciti e false fatturazioni, l’affaire SISTRI diventa sempre più imbarazzante.

Appena due mesi fa la Deliberazione n. 10, con la quale l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici, dopo due anni di indagini, ha definito “non conforme” al Codice dei contratti pubblici l’iter di assegnazione del SISTRI alla Selex, elencando precise violazioni e illegittimità, soprattutto per la “secretazione” posta sul progetto nel 2007 dall’allora Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio.
Le indagini furono passate, quindi, alla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Napoli, alla Procura generale della Corte dei Conti e al Nucleo Polizia Tributaria di Napoli.

Le inchieste hanno condotto lunedì scorso agli arresti domiciliari Pierfrancesco Guarguaglini, Presidente di Finmeccanica fino al dicembre 2011.
L’accusa contestata nell’ordinanza di custodia cautelare, eseguita dalla Guardia di Finanza di Napoli, è di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. Si tratta di presunti fondi neri e tangenti in relazione agli appalti per il SISTRI.
Secondo gli inquirenti, Guarguaglini e l’ex Responsabile delle relazioni esterne del gruppo Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, avrebbero coinvolto alcuni imprenditori per creare «attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, fondi illeciti da utilizzare in parte per sé e per la società di calcio Pescina Valle del Giovenco, nella quale avevano diretto interesse, ed in parte da destinare ad esponenti politici non ancora compiutamente identificati».
Tra gli imprenditori coinvolti, i fratelli Sabatino e Maurizio Stornelli (il primo amministratore di Selex Service Spa, società interamente partecipata da Finmeccanica e concessionaria del servizio legato alla realizzazione del SISTRI) che «provvedevano ad introitare le somme oggetto della corruzione, accertate, allo stato, per importi pari a circa 4.000.000 di euro e a distribuirle in parte a Borgogni e a Guarguaglini, che erano i loro «diretti referenti in Finmeccanica».
L’ex Presidente di Finmeccanica avrebbe ricevuto i fondi neri, 800.000 euro dall’imprenditore Vincenzo Berardino Angeloni, ex deputato di Forza Italia nonché dentista di fiducia di Guarguaglini, all’interno di un borsone della società di calcio Pescina Valle del Giovenco.

Lo scorso anno è stata invece la volta di Carlo Malinconino, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Presidente di una commissione tecnica sul SISTRI del Ministero dell’Ambiente.
Dalle indagini furono scoperte finte consulenze del valore di 500.000 euro che, secondo l’accusa, erano destinate a Malinconico per l’affidamento degli appalti alla Selex, la quale aveva poi dato in subappalto parte dei lavori. La sua posizione, trasmessa a Roma, era stata chiusa con un proscioglimento, ma l’ex sottosegretario Malinconico, si dimise a seguito dello scoop del Fatto Quotidiano sulle famose vacanze extra lusso pagate “a sua insaputa“.

In quell’occasione, erano finiti in custodia cautelare 22 persone, tra cui i fratelli Stornelli e Francesco Paolo Di Martino, l’imprenditore campano presidente di Eldim Security, con le accuse di associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, corruzione di pubblici ufficiali e dichiarazioni fraudolente.

Non c’è male per un sistema che aveva fatto della lotta all’illegalità e della trasparenza i propri cavalli di battaglia!
Il nostro pensiero va ai tanti piccoli imprenditori, stremati dalla crisi e dalla burocrazia, che proprio lunedì scorso hanno pagato l’ennesimo contributo per un sistema che, nonostante le buone intenzioni di fatto ha creato solo mostri.
Ma si sa: la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni! …ma quelle cattive allora che cosa lastricano?


Condividi con:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *