Mercato auto Italia: a maggio -6,6% aspettando gli incentivi

Ancora una frenata nelle nuove immatricolazioni, ma l’avvio delle misure di incentivazione per l’acquisto di veicoli a basse emissioni inquinanti varate a fine mese e operative dal 3 giugno, fanno sperare per il futuro.

Torna in zona negativa il mercato auto italiano del mese di maggio, dopo il rialzo di aprile e lo stop registrato in marzo, prosegue l’andamento ondivago delle nuove immatricolazioni che hanno segnato una variazione percentuale negativa nel confronto con maggio 2023: -6,6% pari a 139.581 unità.

Il dato dei primi cinque mesi dell’anno, di per se è positivo: 726.311 nuove immatricolazioni che rappresentano una crescita del +3,4% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno; tuttavia il saldo è ancora tanto negativo, –20,3% se il confronto si fa con l’ultimo anno prima della pandemia.

Unanimi gli operatori nell’imputare le incertezze del mercato al lungo protrarsi dell’entrata a regime dei nuovi incentivi auto che, annunciati a febbraio, hanno visto la luce solo il 25 maggio scorso con la pubblicazione in G. U (Serie Generale n.121 del 25-05-2024), del DPCM 20 maggio 2024 recante: Rimodulazione degli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni inquinanti, con l’apertura della piattaforma Ecobonus dal 3 giugno.

Una lunga attesa che ha tenuto col fiato sospeso i possibili acquirenti che hanno ritardato sino all’ultimo l’acquisto di un’auto nuova e, non a caso, la risposta all’apertura della piattaforma Ecobonus è stata immediata: in poche ore, sono state esaurite tutte le risorse disponibili per le prenotazioni degli incentivi sulle auto elettriche (fascia 0 – 20 g/Km).

Un segmento, quello delle BEV, non particolarmente performante nel nostro Paese, almeno sino ad oggi e che guarda, appunto, alle misure incentivanti con particolare interesse.

Ci aspettiamo – ha dichiarato in un Comunicato Roberto Vavassori, Presidente ANFIA – che nei prossimi mesi si possa invertire il trend delle immatricolazioni di vetture ricaricabili, in flessione dallo scorso gennaio, sostenendo la domanda di tecnologie green e al contempo i ritmi di rinnovo del parco circolante, anche grazie anche all’estensione della misura a tutte le persone giuridiche (con l’eccezione dei concessionari)”.

Se la soddisfazione per l’entrata a regime degli incentivi è evidente, da UNRAE, tuttavia, non mancano di far notare: “forti preoccupazioni per le distorsioni che si potranno generare sul mercato”, come ha commentato il Presidente Michele Crisci, auspicando, inoltre: “che venga indicata presto una strategia chiara sui supporti alla transizione, con un orizzonte di 2-3 anni, per consentire a consumatori e imprese di programmare gli acquisti ed evitare che lo stop & go crei ulteriori danni al mercato”.

E se da ANFIA, Vavassori guarda al settore automotive da una prospettiva europea: “ricordiamo che la priorità del settore automotive in Italia e in UE è la definizione di un piano di politica industriale che metta al centro la competitività delle imprese e le supporti in maniera efficace nell’affrontare le sfide tecnologiche e regolamentari del presente e del prossimo futuro”; da UNRAE, il Presidente Crisci ritorna a rimarcare come: “per favorire la transizione energetica, come insistiamo da tempo è indispensabile riformare il trattamento fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, attraverso i decreti attuativi della Delega Fiscale, agendo su detraibilità IVA e deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di CO2, e riducendo il periodo di ammortamento a 3 anni”.

Intanto, dall’analisi congiunturale mensile condotta sui concessionari da parte del Centro Studi Promotor, emerge che per la maggioranza degli intervistati (48%) i prossimi mesi vedranno un rialzo delle vendite e solo il 13% è pessimista sui risultati a breve; mentre il restante 39% ha manifestato prospettive di stabilità nelle vendite.

Ma resta sempre il problema di quel -20,3% da colmare per riportare il mercato auto nazionale ai livelli pre-covid, senza contare la questione di un parco-auto circolante troppo vetusto che andrebbe rinnovato con la sostituzione/rottamazione delle vecchie auto meno sicure e più inquinanti. Staremo a vedere.

Foto di StockSnap da Pixabay

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