Le prospettive dell’autodemolizione nel quadro dell’economia europea e della transizione ecologica

Techemet Italia e Confederazione degli Autodemolitori Riuniti – CAR hanno dato vita ad un interessante webinar sul futuro dell’autodemolizione nel quadro del Green Deal e della revisione della Direttiva 2000/53/CE

In data 29 giugno, Techemet Italia, ramo nazionale della multinazionale americana fra le più grandi raffinerie e fonderie di catalizzatori per automobili al mondo e CAR – Confederazione Autodemolitori Riuniti hanno dato vita ad un interessante webinar dal titolo: “End of Life Vehicles: perché è un settore importate per l’economia europea?

L’evento, ha anticipato di poche ore alcune delle tematiche che, il giorno successivo, sono state sviluppate durante i lavori del Convegno nazionale che CAR ha celebrato a Roma e di cui qui, si può leggere un approfondimento.

Il webinar ha visto la partecipazione di Alfonso Gifuni – Presidente CAR, Alvise MarzoDirettore affari istituzionali Techemet Italia; Davide De LungoConsigliere giuridico del Ministro per gli affari regionali e le autonomie del Governo; Marco BracagliaCEO Magistris & Wetzel SpA; Fabio MorvilliPresidente Camera di Commercio Italo-Lussemburghese; Andrea CaroppoParlamentare Europeo; Commissione mercato interno e industria.

Sul fine vita dei veicoli l’Europa guarda all’Italia con grande interesse – ha dichiarato in apertura dei lavori il Direttore affari istituzionali Techemet Italia che ha moderato i vari interventi – stiamo assistendo ad un miglioramento continuo delle percentuali di recupero e riciclo dovuto alla risposta positiva di tutta la filiera coinvolta nonché ad un adattamento continuo del metodo di calcolo delle informazioni”.

Nel porre l’accento del suo intervento introduttivo sulle prospettive della Green Economy anche nel settore ELV, il Dott. Marzo ha poi commentato: “L’analisi dei mercati ci dimostra che chi è più green, chi è più resiliente, chi ha investito di più ha visto aumentare il proprio fatturato… La Green Economy sta generando nuovi modelli di business e rivoluziona lo scenario competitivo del settore costringendo gli altri all’adeguamento; in questo senso la rivoluzione verde è e sarà la miglior risposta alla crisi economica”.

Considerando il concetto di Green Economy – è intervenuto il Presidente CAR, Alfonso Gifuniva detto che la categoria degli autodemolitori rappresenta il segmento con il più alto tasso di GE; noi facciamo la raccolta differenziata del veicolo e riusciamo a differenziare circa l’83%, una percentuale molto vicina a quella indicata dalla normativa europea
In Italia – ha proseguito – si è riusciti a fare un ottimo lavoro in sincrono con l’Europa e forse quello che manca è un po’ di lavoro di squadra con gli altri Paesi Ue”.

Nel prosieguo del suo intervento il Presidente Gifuni ha ricordato come l’evoluzione normativa nazionale, a partire dal Decreto Ronchi in poi abbia stimolato una parallela evoluzione delle imprese della categoria con la conseguente maturazione di una diffusa coscienza ambientale e la maggior consapevolezza del ruolo all’interno dell’approccio più generale alle gestione dei rifiuti, in special modo quelli speciali e pericolosi.

Fra le difficoltà da superare per il prossimo futuro, il Presidente della Confederazione Autodemolitori Riuniti non ha dubbi: “occorre rivedere le metodologie di calcolo per quanto riguarda le quantità che escono dai nostri impianti perché forse quell’1,6% che manca all’appello è frutto di difficoltà compilative nella modulistica; così come è urgente risolvere l’annosa questione della cannibalizzazione delle parti di ricambio ad opera di altri soggetti interni alla filiera, questione che sta diventando ormai sistematica e molto pesante dal punto di vista economico… Infine la questione del fluff residuo di frantumazione che potrebbe essere destinato alla valorizzazione energetica, ma questo è un tema che affido al Legislatore”.
 
Stimolato a presentare le novità in itinere a livello legislativo e il relativo impatto che queste avranno nei settori del recupero e del riciclo, Davide De LungoConsigliere giuridico del Ministro per gli affari regionali e le autonomie del Governo ha concentrato il suo intervento nel quadro del più ampio PNRR e sul redigendo Decreto Semplificazioni.

Considerando le istanze della green revolution e della auspicabile transizione ecologica, soprattutto in direzione di una mobilità sempre più sostenibile, l’ELV è di particolare rilievo, soprattutto perché in Italia abbiamo un numero di auto per abitanti fra i più alti d’Europa e, allo stesso tempo, il parco mezzi circolante più vecchio ed inquinante del continente”.
Non a caso – ha dichiarato – sono previste diverse iniziative per potenziare le reti di ricarica per i veicoli a basse emissioni e il parallelo rinnovo delle flotte di bus, treni e veicoli in dotazione alle Forze dell’Ordine”.

È chiaro che gestire la transizione dei parchi veicolari significa trattare tanti veicoli a fine vita dai quali si pensa di ottenere il massimo in termini di riciclo e riutilizzo e per governare la complessità di questi fenomeni occorre uno sforzo di inclusività per coinvolgere tutti i soggetti interessati gestione e realizzazione del Piano”.

Anche sul Decreto Semplificazioni, il cui testo è in corso di conversione alla Camera ci sono margini interessanti di discussione, ha rimarcato il Consigliere De Lungo, soprattutto per quanto riguarda l’art. n. 34 sull’End of Waste e sull’art. n. 35 relativo alle misure di promozione di Economia Circolare.
In questo senso – ha concluso – ringrazio il Presidente Gifuni per le sollecitazioni fatte; saranno i “compiti a casa” che mi porto dietro e che vorrei meglio approfondire in vista di interventi puntuali  da sottoporre ai Relatori del Decreto… occasioni come questo webinar non possono essere perse”.  

Quali potrebbero essere le vie d’uscita per fronteggiare la crisi?
A questa domanda ha tentato di rispondere Marco BracagliaCEO Magistris & Wetzel SpA (società specializzata nella produzione di assemblati metalmeccanici complessi) partendo da considerazioni che affondano nella cronaca recente: quella della penuria di semiconduttori e delle difficoltà di approvvigionamento di materie prime.

Anche in questo segmento deve valere il mantra: da rifiuto a risorsa – ha spiegato – già il 70% dell’acciaio che viene lavorato in Europa proviene da processi di riciclo e questo dovrebbe avvenire anche per i semiconduttori
In qualità di imprenditore – ha affermato – bisogna intervenire su due direttrici: da un lato migliorare la gestione europea dei microchip usati affinché diventino nuove risorse; dall’altro, favorire lo sviluppo di filiere continentali che consenta all’Europa di essere più indipendente in questa produzione strategica… ma per questo serve una forte spinta del Legislatore comunitario in grado di invertire l’offshoring in reshoring, ovvero ridurre la delocalizzazione e riportare in Europa la produzione”.

A cura di Fabio MorvilliPresidente Camera di Commercio Italo-Lussemburghese una breve disamina sulle opportunità per il settore ELV derivante da una maggior visione di squadra europea con l’obiettivo di aumentare la competitività con i Paesi partner.
Alcuni Paesi ci riescono – si è chiesto – perché noi no?
Serve un regolamento Ue con possibilità di filiere specializzate per l’ELV; purtroppo siamo ancora lontani da una Unione in cui le regole sono le stesse per tutti e allo stesso tempo c’è l’urgenza di andare verso l’Economia verde e la sostenibilità”.
Quello del fine vita dei veicoli è un settore che non conosco bene, ma che mi ha impressionato per le capacità di trattamento e le percentuali di recupero… certo una mano deve arrivare dal Legislatore, ma l’urgenza è quella di passare da un modello di business ad una policy nazionale e, in questo senso, Assocamere può essere d’aiuto per le imprese”.

A concludere il webinar è stato Andrea CaroppoParlamentare Europeo, membro della Commissione mercato interno e industria che ha sottolineato come: “l’incontro di oggi è stato utile  per tirare le somme di vent’anni di applicazione della normativa europea sul fine vita dei veicoli e le prospettive future”.

Grazie alla Direttiva 2000/53/CE e al suo successivo recepimento nell’ordinamento italiano con il D. Lgs. 209/2003 e sue modificazioni è cambiato non solo l’approccio al lavoro della categoria degli autodemolitori, ma anche il punto di vista delle istituzioni e della società intera nei confronti della categoria stessa, che in poco tempo ha saputo rinnovarsi ed adattarsi”.

A questo punto – ha rimarcato – stiamo vivendo una nuova stagione costituente a partire dalla revisione della Direttiva stessa che si è aperta con la valutazione che la Commissione Europea ha promosso per analizzare gli effetti e l’impatto della Direttiva 2000/53/CE… Sostanzialmente la Commissione ha concluso che gli obiettivi sono stati raggiunti, tanto nel minor utilizzo di sostanze pericolose nei veicoli di nuova produzione, quanto per ciò che concerne gli obblighi di raccolta e trattamento dei veicoli fuori uso e dei target di recupero, riciclo e riutilizzo; certo, permangono alcuni particolari da risolvere”.

A questo proposito, ha concluso: “Dopo la fase di valutazione si aprirà quella di consultazione per arrivare quindi alla proposta di revisione della Direttiva e l’invito che faccio a tutti è di non sottovalutare i vari passaggi e approntare quindi una corretta ed efficace attività di sensibilizzazione da parte della categoria nei confronti degli europarlamentari Ue”.

Questa revisione sta avvenendo nel più ampio quadro del Green Deal europeo e sicuramente la nuova Direttiva riprenderà questo quadro dal punto di vista generale, nel frattempo però è aumentata la consapevolezza dell’Ue circa la necessità di una prossima autonomia strategica nei settori della produzione, del riciclo e del riutilizzo: la strada vincente, per tutti, sarà quella di inserirsi in queste catene del valore e anche per il fine vita dei veicoli ci sono, quindi, prospettive molto interessanti”.

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